Da 5 anni il talent Master Chef è sbarcato anche in Italia raccogliendo consensi e trasformando i tre giudici (da quest’anno quattro) in vere e proprie star.\r\n\r\nAlcuni chef gridano allo scandalo, che quella non è vera cucina, altri sorridono.\r\n\r\nSinceramente il sottoscritto ha visto all’opera due dei concorrenti ed assaggiato le loro creazioni, Michele Cannistraro e Stefano Callegaro vincitore della scorsa stagione, e posso testimoniare che di cuochi amatoriali non hanno proprio nulla. Son persone che conoscono bene le materie prime e l’arte culinaria come i loro colleghi più “tradizionali”.\r\n\r\nLa quinta edizione è ancora in corsa e a sorpresa di tutti, mia per prima, è stato eliminato Andrea Torelli. Questo fatto ha sollevato il web perché tutti lo davano per finalista vedendo la sua professionalità e serietà. Per questo ho voluto scambiare con lui due chiacchiere.\r\n\r\n \r\n\r\nNasce prima Andrea fotografo o Andrea cuoco?\r\n\r\nAndrea cuoco. Andavo ancora all’asilo che già aiutavo mia mamma ai fornelli!\r\n\r\n \r\n\r\nQuanto l’impiattamento è influenzato dalle regole della composizione fotografica?\r\n\r\nIo punto molto ai colori, in alcuni casi forse anche in maniera esagerata ma sono un maniaco degli abbinamenti cromatici, anche nei vestiti.\r\n\r\n \r\n\r\nCome nasce l’idea di partecipare a Masterchef?\r\n\r\nNasce grazie alle “spinte” di amici e parenti, ma anche dalla voglia di mettermi in gioco e capire quanto la cucina potesse far parte della mia vita a livelli più importanti.\r\n\r\n \r\n\r\nIl dietro le quinte, quello che non è andato in onda. Il tuo rapporto coi giudici. Uno in particolare (Antonino Cannavacciuolo) sembrava credere molto in te.\r\n\r\nPurtroppo il dietro alle quinte non prevedeva contatti con i Giudici, se non qualche battutina ed occhiata a distanza. Con Cannavacciuolo c’è stato comunque feeling totale su ogni fronte.\r\n\r\n \r\n\r\nCome in ogni edizione di Masterchef risaltano i “personaggi”. Tu rimanevi nell’ombra e sfoderavi piatti come Autoscatto in nero e bianco che per me resta uno dei piatti più belli visti in trasmissione. Con chi dei concorrenti avevi legato?\r\n\r\nSono uscito nel momento di crescita personale, sia culinaria che di “personaggio”, e di questo ho grande rammarico. Ho legato con buona parte del gruppo, ma con Maradona e Rubina in maniera più intensa.\r\n\r\n \r\n\r\nLa storia di Masterchef insegna che non è detto che chi non vince non abbia successo. Basti pensare ad un Alberico Nunziata, un’Imma Gargiulo o un Michele Cannistraro. Quindi tu hai dimostrato le tue doti e la tua eliminazione ha sollevato il web. Continuerai con la cucina? Progetti futuri?\r\n\r\nLa classifica finale non ha mai avuto rilevanza, ne ha certamente più quello che riesci a trasmettere a spettatori e gente del mestiere. Io andrò avanti e sto studiando e preparando novità in arrivo! Voglio continuare a far conoscere le mie idee di cucina e allo stesso tempo confrontarmi con gli altri ed imparare.\r\n\r\n \r\n\r\nRicominciassi da capo Masterchef cosa cambieresti del tuo percorso?\r\n\r\nDire strategie e polemiche sarebbe troppo semplice, quindi credo che rimarrei me stesso come ho poi fatto.\r\n\r\n \r\n\r\nQuando idei un piatto come lo visualizzi, da cosa parti?\r\n\r\nParto dall’abbinamento di 3 ingredienti, poi penso ai colori e ad altri ingredienti che possono incastrarsi.\r\n\r\n \r\n\r\nUn piatto, una foto sono due immagini e due sapori, due modi di raccontare una storia. Quanto ci si svela in questo processo creativo?\r\n\r\nCi si svela molto, in ogni mio piatto in trasmissione ho raccontato me stesso, non erano mai piatti senza una storia, ma parlavano di me.\r\n\r\n \r\n\r\nA quando un tuo libro di ricette e foto?\r\n\r\nSpero presto! È una delle idee che ho in mente di realizzare. Sono felice che me lo chiedano in molti, significa che i miei piatti hanno incuriosito.\r\n\r\n \r\n\r\nAi tuoi sapori italiani mescoli la cucina internazionale. Quanto c’è ricerca di sapori nuovi attualmente?\r\n\r\nParto quasi sempre dalle basi della cucina italiana fondendo sapori o tecniche che ho imparato viaggiando. Ho la fortuna di avere un buon palato e una buona “memoria dei sapori e profumi” e questo mi aiuta molto negli abbinamenti.\r\n\r\n \r\n\r\nIntervista di: Luca Ramacciotti\r\n\r\nFoto: Luca Torelli