In un momento in cui la scienza e il progresso sembrano essere asservito alla massima meccanicizzazione in ogni settore, quello agricolo non fa eccezione, si assiste in parallelo alla ricerca di gruppi non poi così sparuti di persone che scelgono di ritornare a modelli e stili di vita più in contatto con la natura, i suoi ritmi e le sue leggi. Diverse pubblicazioni ne sono testimoni, come quella di Mario Incisa della Rocchetta dal titolo La terra è viva, appunti di scienza contadina per una via italiana all’ecologia, edito da Libreria Editrice Fiorentina e inserito iustis de causis nella collana Quaderni d’Ontignano in cui trova spazio la rivalutazione della scienza contadina. Questi quaderni, che prendono il nome da una frazione agricola a pochi chilometri da Firenze, rappresentano un invito a lasciare “i grandi numeri della società artificiale, le piccole regole dell’individualismo di massa e a costruire il villaggio. Un invito a collegare alla natura e alla terra la nostra autosufficienza economica e la nostra cultura per cominciare l’esodo dalle metropoli”. In questo breve libro troviamo riflessioni, constatazioni, osservazioni di un uomo che ha derivato direttamente dal suo vissuto e dall’esperienza diretta quello che applica nella vita. Scopriamo come l’aratro a versoio sia uno strumento di distruzione e quanti e quali danni provochi, quanto saggia fosse la rotazione triennale, quanto la terra possa essere permalosa e impariamo quali sono i tempi giusti e sbagliati per lavorare i differenti tipi di terreno. E poi l’irrigazione, la potatura e il drenaggio dei terreni, come raccogliere l’acqua quando non piove e come la fine dei prodotti italiani di qualità sia direttamente legata alla riduzione dei pascoli, alla scomparsa delle paludi e alla comparsa degli allevamenti. Mario Incisa della Rocchetta è stato uno dei principali fondatori dell’ecologismo italiano, fondatore del WWF Italia e in questo suo ultimo libro unisce l’ecologia moderna con le tradizioni rurali italiane dimostrando come la scienza contadina trionfi su quella accademico-scientifica.\r\n\r\n \r\n\r\nArticolo di: Anna Castore