\r\n\r\nNella mia recente riscoperta della passione olfattiva il percorso di studio è iniziato durante la scorsa edizione di Pitti Fragranze e come “Virgilio” ho avuto la fantastica Marika Vecchiattini che mi ha ideato un percorso che iniziava da Meo Fusciuni (al secolo Giuseppe Imprezzabile). Al suo stand la gentilissima e preparatissima Federica Castellani mi ha presentato ed illustrato il loro lavoro.\r\nFusciuni è il creatore per “Masque Milano” del mio prediletto Luci ed Ombre ed ha realizzato una collezione che si svolge su tre sentieri: Trilogia di Viaggio, Ciclo della poesia, Ciclo della mistica (di quest’ultimo fa parte la nuova fragranza Odor 93).\r\n\r\n \r\n\r\nCome nasce Meo Fusciuni da Giuseppe Imprezzabile? E da cosa scaturisce il nome d’arte?\r\n\r\nIl mio percorso e le mie esperienze sono fatte di tante sfumature professionali, umane ed artistiche, sono un chimico ed erborista, con una grande passione per l’antropologia, tutto ciò ha influenzato tanto il mio rapporto con la natura stessa del mio lavoro. Non ho fatto un vero percorso da naso e tutto ciò che oggi ho creato è stato fatto da autodidatta e da studi personali. Penso che il fondamento di ogni progetto sia quello culturale, poetico ed umano; insieme queste tre cose compongono la vera struttura di un uomo e quindi di un progetto come quello di Meo Fusciuni. Il nome è stato fin dall’inizio un segno importante per me, Meo è il diminutivo di mio padre Bartolomeo e Fusciuni, che in siciliano significa scorrere, fluire, era il soprannome che fu dato in principio a mio nonno e che poi è rimasto come simbolo della mia famiglia. \r\n\r\n \r\n\r\nLo spunto per una nuova creazione da cosa parte? C’è un percorso ben preciso alla base dell’ideazione, o sono improvvise sensazioni?\r\n\r\nNon ho mai creduto al caso, ma nei passi che la vita di ognuno di noi ha già segnati nel proprio cammino in questo mondo. I miei profumi vivono di questo, di una progettualità autobiografica, che è nata con la Trilogia del viaggio per poi proseguire con il ciclo della poesia e oggi con il trittico della mistica, qui non posso dire quale sarà il prossimo passo ma è già segnato. Come vedi l’ispirazione deriva da un percorso umano, naturale dell’uomo, dall’incontro dell’altro alla ricerca esistenziale, dalla ricerca di risposte nella sacralità della vita all’immersione onirica nella favola. Ogni uomo penso abbia un percorso e noi abbiamo deciso di raccontarlo attraverso dei profumi. Da lì poi parte tutta la filiera, il metodo che ognuno ha nel perseguire i propri obbiettivi. La ricerca della migliore materia prima, che non sempre si traduce con la più costosa e l’introvabile essenza, ma si traduce e si scopre essere quella che racconta meglio il tuo percorso. Il nostro processo dura all’incirca un anno, un anno e mezzo, nello spazio del quale il mio lavoro e quello di Federica (art director immagine ) si fondono per arrivare infine al lavoro ultimo.\r\n\r\n \r\n\r\nLe sue trilogie sono Eau de Toilette (Trilogia di viaggio), Eau de Parfume (Ciclo della poesia) e Parfume (Ciclo della mistica). Perchè questa tipologia di scelta? Forse i viaggi sfumano di più nella nostra memoria rispetto una poesia o qualcosa legato alla sfera mistica?\r\n\r\nLa tua è una bella domanda, a cui spesso ho cercato di darmi una risposta. Io interpreto il passaggio come una sorta di crescita professionale mia, un’affinazione dell’arte della mescolanza. Trovo comunque la tua interpretazione e visione giusta e molto attenta. Credo comunque che tutto il prossimo futuro sarà fatto solo da conposizioni di concentrazione parfum o estratto.\r\n\r\n \r\n\r\nSe dipendesse da me ogni giorno indosserei un suo profumo diverso perché le emozioni che scatenano sono davvero notevoli. Appena assaggiai Narcotico mi ritrovai catapultato in una zona d’ombra leggermente segnata dal tempo, una zona abbandonata dal tempo e la signora Castellani mi illustrò la “storia” che il profumo raccontava. Quindi se stiamo in ascolto i profumi raccontano a tutti la stessa storia fatta di emozioni? E’ un percorso comune?\r\n\r\n A volte mi chiedo se la nostra collezione non sia troppo intimista e autobiografica, ma poi mi domando se riuscirei comunque a creare con un certo distacco o mantenendo una connotazione più comune e mi rispondo di no. Penso comunque di non essere un alieno e la mia visione della vita è fatta di emozioni umane: il viaggio, il rapporto con la parte più profonda della propria anima, la ricerca del sacro. Un lato molto profondo del mio lavoro penso sia l’ascolto di ciò che provano le persone che indossano i miei profumi, esiste una sorta d’intimità sottile e invisibile, un filo sottile che mi lega, una memoria olfattiva che tocca in alcuni momenti le stesse corde, olfattive ed emotive. Il tuo esempio con Narcotico ne è la prova, la zona d’ombra di cui parli nelle tue sensazioni sono le mie, nel primo passo della ricerca mistica nella mia Palermo, nella prima oscurità di luoghi sacri e viscerali dell’animo umano; ognuno poi ha la sua visione e il rapporto con il sacro, lì si dividono le strade di ognuno di noi. \r\n\r\n \r\n\r\n Odor 93 ha un’implosione di profumi che piano piano avvolgono chi lo indossa, come nasce questo suo nuovo lavoro e a cosa è legato il nome.\r\n\r\nOdor 93 è una trasposizione onirica nel mondo della favola, iniziato con un viaggio nelle foreste di betulla del nord Europa e proseguito poi nella mia visione del sacro come fabula, l’uomo è misantropia, la voce è animale, compimento del mistero e della magia naturale. Essendo il mio primo lavoro fiorito ho voluto raccontare la mia visione del fiore, protagonista di una favola oscura. Il cuore di Narciso e Tuberosa vengono avvolti dalle note inizialmente verdi e fumose delle foglie di Betulla, ciò che rimane è la fine di un rito, un fiore lasciato solo, sotto le note di bosco, animali e di tabacco. Il 93 è una chiave mistica, che lega questo lavoro, riconducibile alla corrente 93 di Aleister Crowley e alla scuola di Thelema. \r\n\r\n \r\n\r\nIn tempi di packaging di forte impatto, i suoi profumi invece si presentano con una veste apparentemente “dimessa”, sono in boccette che ricordano la farmacopea, l’erboristica, l’alchimia, come nasce questa scelta?\r\n\r\nIl mio percorso da erborista e galenico ha influenzato molto la scelta della bottiglia della nostra collezione, trovo che l’estetica rigorosa rappresenti molto bene il nostro pensiero di estetica, anche tutto ciò che avvolge la bottiglia racconta appieno il nostro lavoro, con materiale scelto e accurato nei piccoli particolari, come l’elastico nero che esternamente avvolge la confezione, come fosse il diario di un viaggiatore o il piccolo libreccino che è presente in ogni profumo, dove viene raccontata la poetica del profumo.\r\n\r\n \r\n\r\nDovesse indicare il percorso sensoriale dei suoi lavori come li abbinerebbe tra di loro?\r\n\r\nCome sono nati. Ogni passaggio è un rito di guarigione nella vita di un uomo, così anche il passaggio di ogni profumo nella nostra collezione racconta un’evoluzione, uno stato di guarigione della mia anima. Solitamente li racconto nella loro cronologia di creazione, vorrei che l’ascoltatore sentisse nell’evoluzione olfattiva il percorso non solo stilistico ed estetico, anzi questo è l’aspetto che ritengo se non secondario, almeno alla pari con le sensazioni emozionali che provo a raccontare in ogni profumo. \r\n\r\n \r\n\r\nCome possiamo istruire le persone sul mondo del profumo?\r\n\r\nRicordandogli che la memoria olfattiva è un dono molto grande, che l’emozione che proviene dal profondo del nostro remoto limbo è un’emozione pura. A mio parere bisogna raccontare il profumo come un’esperienza, ancor prima di un accessorio che veste il nostro corpo e i nostri abiti, bisognerebbe raccontare sempre più spesso tutto il mestiere e il tempo che dedica l’artigiano profumieere nel compiere questo lavoro. È un processo che credo stia già comunque avvenendo, lo sento e lo si percepisce anche dalle chiacchierate che si intercorrono durante i saloni, sempre più persone sono informate, sempre più persone stanno affinando la propria cultura del profumo; questo è importante. \r\n\r\n \r\n\r\nE’ già al lavoro su una nuova emozione?\r\n\r\nIl prossimo passo, che chiuderà il Trittico della Mistica è già segnato e sto già lavorando, presto faremo un viaggio nel Sud Est Asiatico, non so dove ci porterà, ma dovremo ascoltare con attenzione il nostro silenzio, la nostra memoria, capire il significato di ciò che la nostra visione ci farà vedere, ciò che il luogo vorrà raccontarci e trasmettere. Per il momento è tutto quello che mi sento di poter dire. \r\n\r\nIntervista di: Luca Ramacciotti\r\n\r\n