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Leonardo Gori, L’angelo del fango (TEA)

Torna in libreria l’ormai introvabile romanzo vincitore del Premio Scerbanenco 2005.\r\n\r\nIn una nuova edizione rivista – e in parte riscritta – dall’autore.\r\n\r\n \r\n\r\nNovembre 1966. Firenze è in ginocchio, sventrata dalla furia dell’Arno e sommersa dal fango. I fiorentini però sono subito al lavoro, aiutati da un’incredibile ondata di solidarietà che ha portato in città gli «angeli del fango», tanti giovani da tutta Italia. Lo Stato non può mancare e, nonostante le condizioni proibitive, il presidente della Repubblica Saragat decide di visitare la città. Incaricato della sicurezza, il colonnello dei Carabinieri Bruno Arcieri si trova davanti un compito impossibile.\r\n\r\nLa situazione convulsa offre infatti l’occasione perfetta per chi volesse colpire in alto, e anche per chi volesse invece saldare vecchi conti aperti. Il ritrovamento di un cadavere misterioso, un giornalista ambiguo, una donna che cerca protezione, dossier dimenticati: a poco a poco Arcieri si addentra in un’indagine carica di passato e di sangue, in fondo alla quale lo attende una sconvolgente rivelazione.\r\n\r\nSullo sfondo di una ricostruzione meticolosa e avvincente, Leonardo Gori accompagna il suo personaggio e i suoi lettori lungo una pista che serpeggia dai depositi distrutti della Biblioteca Nazionale, al primo dopoguerra, alla Repubblica di Salò e ancora più indietro nelle tenebre della nostra storia.\r\n\r\nNota dell’autore.\r\n\r\nLa storia più recente del colonnello Arcieri inizia nella Firenze alluvionata del novembre 1966 e prosegue con Musica Nera, Fantasmi del passato e Il ritorno del colonnello Arcieri. L’angelo del fango è stato pubblicato nel 2005. Nei dieci anni trascorsi, la vicenda di Bruno Arcieri ha preso strade nuove e piene di sorprese. È cambiato anche l’animo dell’autore, che ha deciso di togliere un velo dal cuore del suo personaggio. La semplice revisione immaginata all’inizio si è trasformata in qualcosa di più complesso, e alcuni cambiamenti hanno riguardato il nucleo profondo della storia. Alla fine il romanzo è stato in parte riscritto. I fatti raccontati, naturalmente, sono gli stessi.\r\n\r\nLeonardo Gori vive a Firenze. È autore del ciclo dei romanzi di Bruno Arcieri: prima capitano dei Carabinieri nell’Italia degli anni Trenta, poi ufficiale dei Servizi segreti nella seconda guerra mondiale e infine inquieto senior citizen negli anni Sessanta del Novecento. Il primo romanzo della serie è Nero di maggio, ambientato a Firenze nel 1938, cui sono seguiti Il passaggio, La finale, L’angelo del fango (Premio Scerbanenco 2005), Musica nera, Lo specchio nero, Il fiore d’oro (questi ultimi due scritti con Franco Cardini) e Il ritorno del colonnello Arcieri (2015). La serie di romanzi è in corso di riedizione in TEA. È anche autore di fortunati thriller storici e co-autore di\r\nimportanti saggi sul fumetto e forme espressive correlate (illustrazione, cinema, disegno animato).\r\n\r\nleonardogori.com\r\n\r\nDal libro\r\n\r\n«Un giorno cupo si era levato su Firenze, lordata di fango. Anna Gianfalco era in piedi, sulla spalletta del lungarno, stretta accanto ad altra gente. Guardava la facciata della Biblioteca Nazionale. I Vigili del Fuoco agganciarono le catene alle sbarre della finestra, il motore dell’anfibio iniziò a urlare, finché Anna udì uno strappo e le catene ricaddero sonoramente sulla melma. Il fango schizzò tutto intorno, finendo sugli stivali di gomma della gente stanca e impaurita. Il cadavere saltò dal varco come un grande pupazzo a molla, seguito da un potente getto d’acqua giallastra, striata di rosso.Per un istante, ad Anna sembrò quasi vivo.»\r\n\r\n«Leonardo Gori è un vero scrittore: ha grandi doti narrative, i suoi romanzi suscitano emozioni e creano immagini, riuscendo a far viaggiare il lettore nella recente storia del nostro Paese. Il suo personaggio, Bruno Arcieri, è un integerrimo colonnello dei carabinieri che ci racconta con grande realismo gli aspetti più negativi dell’Italia. Una figura di grande umanità, che resta nella nostra memoria come un persona realmente conosciuta.»\r\n\r\nMarco Vichi

Grafica Divina

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