Tra le storie anche quella di Gulì, il cane di famiglia del poeta Giovanni Pascoli\r\n\r\n“…e penso a te. Storie di sentimenti e fedeltà ad Asnières (Parigi)”\r\n\r\nDomenica 4 ottobre alle 17 a Palazzo Ducale una speciale conversazione dedicata agli animali\r\n\r\nnata in seguito al successo di “Soldati a 4 zampe”, nell’ambito degli studi sui napoleonidi\r\n\r\n \r\n\r\nIngresso libero – Sono graditi gli amici a 4 zampe\r\n\r\n \r\n\r\nAnche la storia di Gulì, il cane di famiglia di Giovanni Pascoli, fra quelle di “…e penso a te. Storie di sentimenti e fedeltà ad Asnières-sur-Seine (Parigi) 1899-2015”.\r\n\r\nAppuntamento con una conversazione speciale, domenica 4 ottobre alle 17 nella sala Mario Tobino di Palazzo Ducale (Cortile Carrara, 1 – Lucca), con Velia Gini Bartoli, per parlare di una recente, bellissima scoperta fatta nell’ambito del progetto “Da Parigi alla Toscana: il gusto di vivere al tempo di Napoleone e Elisa”, ideato da Roberta Martinelli e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca con il patrocinio del Comune di Lucca e in collaborazione con la Provincia di Lucca.\r\n\r\n \r\n\r\nIn seguito al successo della conversazione napoleonica 2014 di Velia Gini e Simonetta Giurlani Pardini dal titolo “Soldati a 4 zampe”, l’associazione “Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana” di cui le relatrici fanno parte ha deciso di seguire le tracce dei cani eroi della Grande Armata napoleonica, che finiscono in un soleggiato cimitero monumentale francese alle porte di Parigi.\r\n\r\n \r\n\r\nUn luogo speciale, ad Asnières-Sur-Seine: il primo al mondo ad aver accolto le spoglie di animali da compagnia. Ricchi e poveri, personaggi dello spettacolo e comuni quadrupedi, semplici cittadini ed eroi di guerra tra cui una giraffa, alcune scimmie (“Arrivederci piccola: sei stata la gioia della mia vita”, è la dedica allo scimpanzé Kiki), tartarughe, pappagalli, montoni, criceti, conigli, uccelli, piccioni, una volpe del deserto e persino una gallina (“Alla mia Cocotte affezionata… Non sarai mai dimenticata”, le scrive la sua maitresse nel 1922). C’è il cane di Alexandre Dumas, di Camille Saint-Saëns, della regina di Ungheria e di altri personaggi noti.\r\n\r\nFra le decine di migliaia gli animaliche ad oggi vi riposano (nel 1958 fu accolto il 40millesimo, un randagio che andò a morire lì, cui venne dedicata una lapide), ben due Rin Tin Tin. Il primo, oltre ad essere un eroe del cinema fu un eroe di guerra: il suo padrone lo aveva trovato cucciolo in trincea nel 1918. Alla fine della Grande Guerra, lo portò in America dove divenne famoso a Hollywood, ma per seppellirlo volle riportarlo a Parigi. Il secondo, è il pastore tedesco protagonista dei telefilm degli anni Sessanta.\r\n\r\n \r\n\r\nL’incontro di domenica, a ingresso libero e aperto agli amici a 4 zampe, servirà ad ascoltare le belle storie di sentimenti e fedeltà che caratterizzano da sempre il rapporto tra animali e uomini. La storia della leonessa di nome Tigre, sepolta per prima dalla giornalista che fondò il cimitero nel 1899, Marguerite Durand; quella di Barry I, il cane leggendario che salvò molte vite soprattutto dei soldati dell’esercito napoleonico, insieme al più famoso Moustache; di Dora, Mira e Turc, cani della polizia morti in servizio e decorati a pieno titolo, e anche di Gulì, il cane fotografato, disegnato e citato nei suoi scritti dal poeta Giovanni Pascoli, la cui tomba si trova però a Castelvecchio, nel giardino della casa amata dal poeta, sotto una colonna.\r\n\r\n \r\n\r\n“La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali”.\r\n
- \r\n
- K. “Mahatma” Gandhi
\r\n
\r\nInfo su https://napoleoneeilsuotempo.wordpress.com e su www.facebook.com/napoleonidi