Venerdì 28 agosto al Castello della Rancia \r\n\r\nun ritratto inedito dell’istrionico cantautore \r\n\r\ntra riflessione e spettacolo\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 28 agosto al Castello della Rancia di Tolentino, in occasione della prima giornata del festival #Oppureridi, la popsophia dell’umorismo, la figura e l’arte di Giorgio Gaber saranno protagoniste di due appuntamenti inediti.\r\n\r\nAlle 19.30 Elena Torre, scrittrice e giornalista, porterà al pubblico di Tolentino un’originale analisi degli spettacoli teatrali e televisivi del Signor G nel suo intervento “Il teatro-canzone. Giorgio Gaber, l’ultimo sileno”. La Torre – che ha conosciuto Giorgio Gaber in occasione dell’allestimento dello spettacolo del 1991 “Storie del Signor G” – ricostruirà la genesi e i tratti di originalità della figura di questo moderno arlecchino, sempre in bilico tra condivisione comica e riflessione esistenziale.\r\n\r\nAlle 21.30 si accenderanno invece i riflettori sul PHILOSHOW, lo spettacolo filosofico-musicale di Popsophia. “Riso Amaro. L’ironia di Giorgio Gaber” – una rielaborazione della piece “Il punto G” diretta da Paolo Nanni – è uno spettacolo unico che reinterpreta l’opera del cantautore milanese declinandola in un’immaginaria giornata qualunque. Dal mattino alla sera, le vicende di una giovane donna si raccontano in teatro e musica, tra amarezza e ironia.\r\n\r\nA portare la performance sul campo della filosofia sarà il filosofo Roberto Mordacci – preside della facoltà di filosofia del San Raffaele di Milano e da sempre appassionato del teatro-canzone di Gaber – intervistato dalla direttrice artistica Lucrezia Ercoli. Mordacci fornirà una chiave di lettura filosofica della poetica di Gaber, ripercorrendo i testi del cantautore che hanno saputo mettere all’angolo, con ironia e immaginazione, alcuni cliché del mondo filosofico, da “Il filosofo overground” a “Un’idea”. Individualismo, edonismo, identità, difficoltà di vivere in modo autentico amore e relazioni, distanza tra pensiero e azione, impossibilità di incidere in una società imprigionata dalla regole. La canzone gaberiana intreccia in modo puntuale, divertente e inaspettato il pensiero contemporaneo.\r\n\r\nFonte:Ufficio stampa Popsophia