Roma MARTEDI 16 GIUGNO ORE 21.00 – PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO\r\n\r\n\r\nCOSA RESTA DA FARE ALLA LETTERATURA\r\n\r\nLa scrittrice che ha conquistato i lettori di tutto il mondo con Trieste (Bompiani, 2015) e che arriva da Firenze, dove\r\n\r\nha partecipato al Festival degli scrittori – facendo parte della cinquina dei vincitori del Premio Gregor von Rezzori, leggerà il suo testo inedito, ispirato al tema del Festival Letterature di Roma. Nel corso della serata leggeranno i loro brani inediti anche gli scrittori Edmund White, Lola Shoneyin eNicola Lagioia.\r\n\r\nTrieste Traduzione di Ljiljana Avirović, Bompiani, pp. 520 • Euro 19,00\r\n\r\nTrieste è stato accolto ovunque come un capolavoro, e posizionato sulla stessa strada di Sebald e Don DeLillo. Troviamo la protagonista, Haya Tedeschi, seduta da sola a Gorizia, circondata da una cesta di fotografie e ritagli di giornali. Dopo 62 anni aspetta disperatamente di ricongiungersi con suo figlio, avuto da un ufficiale delle SS e rapito dalle autorità tedesche per far parte del programma segreto di Himmler: il progetto Lebensborn. Era nato nel 1944 da una relazione con Kurt Franz, giovane ufficiale tedesco alto e biondo di cui si era innamorata, senza sapere che era già a capo del campo di lavoro di Treblinka. Haya riflette sulle esperienze della sua famiglia ebrea convertita al cattolicesimo, e sul massacro degli ebrei italiani nella Risiera di San Sabba, il campo di concentramento di Trieste. La ricerca ossessiva di suo figlio la conduce verso fotografie, mappe, frammenti di versi, verso le deposizioni durante i processi di Norimberga e le interviste con gli ebrei di seconda generazione, e ai racconti dei testimoni oculari delle atrocità avvenute sulla sua porta di casa. Da questo ampio collage di materiale e memoria emerge la sconcertante cronaca dell’occupazione nazista nel nord Italia. Ci sono 9000 nomi elencati nel libro, sono i nomi degli ebrei italiani che hanno trovato la morte nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. Scritto con un linguaggio di immensa forza e utilizzando una gamma di incredibili dispositivi concettuali, Trieste è un romanzo come nessun altro. Daša Drndić ha realizzato uno sconvolgente contributo alla letteratura del XX secolo.\r\n\r\nDaša Drndic è nata in Croazia. Laureata all’Università di Belgrado – Facoltà di Filologia presso il Dipartimento di lingua e letteratura inglese, con una borsa di studio Fullbright, continua il suo corso di studi in Teatro e Comunicazione negli Stati Uniti, conseguendo infine il dottorato con una ricerca su Sinistra e Protofemminismo, presso la Facoltà di discipline umanistiche e Scienze sociali all’Università di Reika (Fiume), Croazia. Ha scritto una trentina di sceneggiati radiofonici, pubblicato prose e poesie. E’ scrittrice di romanzi tradotti in inglese, francese, polacco, sloveno, tedesco, slovacco.\r\n\r\nUfficio stampa: Alba Donati 335 5250734 donati@davisefranceschini.it