La luce di un pomeriggio limpido filtra dalle finestre di un appartamento in rue Guiscarde e accarezza Marcel. Dietro quell’identità si nasconde il colonnello Bruno Arcieri. Parigi è chiassosa, le proteste studentesche invadono la città. Marie è preoccupata, da qualche tempo il suo Marcel, quell’uomo misterioso, taciturno, inafferrabile che tanto le piace, soffre di incubi. Lavora tanto, fa il cuoco in un piccolo locale, fugge dai suoi ex colleghi che lo vogliono uccidere, fugge dai sicari di un criminale che ha incastrato, fugge dal suo passato, ma questo Marie non lo sa. E non sa neppure che qualcuno è già sulle sue tracce e che è questione di poco tempo e lo troveranno, non sa che Marcel ha informatori anche a Parigi nascosti tra la folla, invisibili a sguardi distratti, ma in compenso capisce che c’è di mezzo una donna che lui mai ha dimenticato, una donna mai dimenticata dalla quale sente il bisogno di tornare.\r\nTorna Il colonnello Arcieri, personaggio amato da tanti lettori, personaggio che abbiamo imparato ad amare sin da quando era un giovane capitano, quando nel 1939 Hitler raggiunse Mussolini a Firenze. Lo abbiamo seguito nella sua prima volta a Parigi, nel suo ritorno a Firenze nel difficile periodo post bellico. Ai lettori più attenti non sarà sfuggito nemmeno quando si è nascosto tra le pagine del libro del collega fiorentino Marco Vichi in Fantasmi del Passato e sicuramente chi lo ha amato è silenziosamente grato al commissario Franco Bordelli per la protezione che gli ha assicurato. In questo nuovo romanzo, avvincente sin dalle prime pagine Gori conferma, come se ce ne fosse ancora bisogno, la sua grande capacità di narratore in grado di trasmetterci la profonda complessità di un uomo intenso e straordinario come Arcieri. Accurata come sempre la ricostruzione storica, senza sbavature la scrittura, in due parole un gran bel libro.\r\n\r\nArticolo di: Elena Torre