Sperling & Kupfer\r\n\r\nPrefazione di Sandro Veronesi\r\n\r\nPostfazione di Antonio Cabrini\r\n\r\n \r\n\r\npagg. 178 euro 14,90\r\n\r\nUscita: 12 maggio 2015\r\n\r\n \r\n\r\n«Io quella sera sottovalutai quanto accadde. Ero di fronte alla tv, mi hanno detto che parlarono dei morti, ma io forse non volli neanche capirlo.»\r\n\r\nDalla Prefazione di Sandro Veronesi\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAlla vigilia del trentesimo anniversario della strage dell’Heysel – maggio 1985, la finale Juventus – Liverpool dove 39 persone hanno perso la vita, esce un libro di Emilio Targia, che è stato testimone di quella tragedia.\r\n\r\nL’autore ripercorre lucidamente la vicenda, raccontando quello che ha visto all’interno dello stadio, condividendo lo sgomento, l’incredulità e la rabbia che seguirono.\r\n\r\n \r\n\r\n«Si sentono urla, dal settore Z. Gente che fugge. Non c’è più nessuna bandiera. Un vociare scomposto, e grida, e rumori sconosciuti. Poi, d’improvviso, solo silenzio.»\r\n\r\nEmilio Targia il 29 maggio 1985 ha diciotto anni ed è lì, dentro lo stadio dell’Heysel. Sa già che «da grande» vuole diventare giornalista e ha con sé un piccolo registratore e una cinepresa super8. «Le ore che hanno preceduto Juventus – Liverpool, e quel che accadde nello stadio di Bruxelles, fanno parte di me. Vorrei fondere quelle sensazioni con i dettagli di ciò che ho confusamente registrato. E raccontare i ricordi dei sopravvissuti. Per restituire il dolore e il senso di tradimento che quella notte ci precipitò addosso.»\r\n\r\n \r\n\r\nUn’appendice con una rassegna stampa e alcune testimonianze. Una prefazione di Sandro Veronesi, allora davanti alla tv, e una postfazione di Antonio Cabrini, allora in campo.\r\n\r\nChi non era all’Heysel difficilmente capisce perché quella partita si è giocata: provare a capire senza giudicare, ricordare per costruire una memoria collettiva che aiuti a prevenire e interpretare la violenza negli stadi, ancora oggi tristemente attuale.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nL’AUTORE\r\n\r\nEmilio Targia, giornalista professionista dal 1997, è caporedattore di Radio Radicale. È membro del comitato scientifico del portale Art Wireless e della direzione artistica del festival Collisioni di Barolo. Ha pubblicato diversi libri di saggistica.