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Faded – Mostra Enrico Fontanelli

Dal 15 al 31 maggio la Galleria VIADUEGOBBITRE, (via Due Gobbi 1|L Reggio Emilia) ospiterà la mostra Faded, di Enrico Fontanelli a cura di Valeria Pardini e Fabrizio Fontanelli.

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Grafica Divina

Una luce, una parola, una rosa. Un albero, una finestra socchiusa su scorci di quotidiano, un angolo d’azzurro. Immagini che timidamente descrivono i giorni, le ore, gli attimi. L’obiettivo d’Enrico che si posa su particolari, allargandone le dimensioni, dimenticandone i confini, sfocandone la rappresentazione reale. Perché il vero è oltre. Faded sono scatti, quasi tutte polaroid, dell’artista Enrico Fontanelli; ma è soprattutto un racconto perché ogni sua immagine rivela una storia. La storia dei giorni, di tutti i giorni che ciascuno di noi non mette mai realmente a fuoco.

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“Polaroid, da sempre mi evocavano foto sfuocate, fatte da mia madre quando andavo all’asilo, successivamente invece mi facevano venire in mente battutine nei confronti degli hipster, ammesso che certe categorie abbiano in effetti ragion d’essere.

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Istantanee, mai nome fu più azzeccato.

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Nelle sue foto, di una semplicità disarmante, Enrico cattura in piccoli momenti quello che è il suo vissuto, immagini semplici, che ci raccontano una storia, la sua storia, ma anche la nostra, in quegli scatti possiamo trovare un po’ di noi stessi e al tempo stesso costruire una storia.

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Sono immagini improvvise, quasi eteree, un istante congelato che sembra ripetersi in eterno, una rosa, un fornello sporco, un pianoforte giocattolo, sono tutti piccoli frammenti di una vita che è in continuo divenire, che si incastrano alla perfezione con i trascorsi di ognuno di noi.

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E’ la percezione della quotidianità che colpisce, piccoli frammenti di qualcosa di estremamente reale.

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In altri scatti invece ci ritroviamo in angoli onirici, quasi trasparenti, leggeri come l’aria, immagini dove si intravede tutto e ci si perde nel nulla, immagini che ancor più delle prime hanno una forte potenza evocativa, a tratti abbagliante.

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In definitiva un viaggio morbido, uno squarcio semplice su una vita discreta, che con poche figure riesce a raccontarci molto e a farci scoprire anche qualcosa di noi stessi”

\r\nTesti: Valeria Pardini, Nicola Salini\r\n\r\nProgetto grafico: Marco Molinelli, Elena Pavani

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