A TU PER TU CON CARLA CASTALDO SELEZIONATA PER LA MOSTRA “IL GRANDE CANALE DELLA PACE” A VENEZIA DAL 9 MAGGIO P.V. A PALAZZO BOLLANI
Cosa significa per lei essere stata selezionata per la mostra “IL GRANDE CANALE DELLA PACE” che si terrà a Venezia dal 9 maggio?
Sono molto felice di essere stata selezionata insieme con altri artisti di livello internazionale. Considero tale evento di notevole impatto mediatico- Partecipando con una mia opera posso, quindi, raggiungere paesi molto distanti dall’Italia e trasmettere il mio messaggio di pace che è contro la guerra e i pregiudizi, e crede fermamente nella condivisione di culture e linguaggi diversi.
Qual è il suo messaggio artistico?
Il mio obiettivo è quello di esternare il mio universo emozionale. Cerco di orientare il fruitore dall’esterno all’interno delle mie opere, liberandolo dalla dittatura della ragionee conducendolo verso mondi misteriosi.
Come nasce un’idea?
In seguito ad un intenso impulso emotivo ,come ad esempio una musica, un’immagine, un paesaggio, un accadimento particolare, sento la necessità di trasformare le mie sensazioni in segni, colori, forme.
Che cosa è per lei l’ispirazione?
E’ la scintilla che genera un groviglio di sensazioni che vanno oltre i cinque sensi.
In che circostanze vengono le idee migliori?
In qualunque momento mi può succedere di sentire l’impulso di dipingere o di foggiare l’argilla. Dipende dall’intensità delle emozioni che
provo in quella determinata circostanza. Non mi pongo la domanda se l’idea è buona o meno. Provo soltanto un forte bisogno di esternare le mie sensazioni
Qual è la prova del nove per capire se un’idea è valida oppure no?
La prova del nove è il sentirmi soddisfatta e felice per tutto quanto sono riuscita a esprimere. Cioè ritrovare la perfetta corrispondenza tra l’opera e le emozioni che l’hanno generata.
Tre idee creative che piacerebbero fossero venute a lei?
Non mi è mai capitato di dire: quest’idea avrei voluto averla io.
Quando e come ha iniziato a vedersi come artista?
Ci sono momenti della vita in cui si sente la necessità di ritrovare la propria vera essenza. Io credo di averla ritrovata dopo aver frequentato il 1° e 2° livello Reiki, disciplina orientale di antichissime origini che trasmette un messaggio d’amore,agendo su mente, corpo, emozioni e spirito. Pratico tuttora questa disciplina, e in questo percorso di approfondimento, che comporta anche la pratica della meditazione ( uno stato tranquillo di assenza di pensiero, desiderio e azione),è nata la mia anima di artista, che probabilmente era “in nuce” e si manifestava di tanto in tanto timidamente durante la mia attività di architetto.
erché la maggioranza degli artisti hanno delle personalità complesse?
L’artista è un essere dotato di grandissima sensibilità. Guarda, direi, con la lente d’ingrandimento gli eventi e il mondo circostante. Penso, quindi, anche le loro personalità complesse derivino dal continuo bombardamento di emozioni che provano. La meditazione è sicuramente un mezzo per ritrovare l’equilibrio.
Come si deve valutare un’opera artistica?
Secondo me dall’impatto emozionale che provoca. Io considero opera d’arte quella che mi coinvolge fortemente trascinandomi fuori dalla realtà.
L’artista deve reinventarsi ogni giorno?
In verità penso che si reinventi la pubblicità di un prodotto da vendere quando la domanda cala. Artista è chi esprime se stesso senza lasciarsi condizionare dalle richieste e dalle mode del momento. Che artisti ammira e in che modo hanno influenzato le sue opere?\
Sono molti gli artisti che ammiro, alcuni di questi producono in me forti emozioni e lisento particolarmente vicini. Potrei citare, a partire dall’antichità, i pittori paleocristiani, Beato Angelico, Masaccio, Giotto, Michelangelo ,Leonardo, Caravaggio, Van Gogh, Frida Kahlo, Rousseau il Doganiere.
Qual è la sua opinione sulle sovvenzioni pubbliche all’arte?
Negativa, perché le considero assolutamente insufficienti.
Le dispiace doversi staccare da un pezzo che ha venduto?
Moltissimo. Sento, però, che quello è l’unico modo per trasmettere il mio messaggio al maggior numero di persone. Un’opera venduta è come un sassolino che, lanciato nell’acqua, produce tanti centri concentrici che vanno all’infinito.
Si compera l’opera o si compera l’artista?
C’è chi compra unicamente perché spera di fare un buon investimento (quindi acquista l’artista) e chi compra perché attratto dall’opera. In questo caso prende e custodisce gelosamente un pezzetto dell’anima dell’artista.
Nell’arte non ci sono guide , come sa qual è la cosa successiva da fare?
Io non so mai qual è la cosa successiva da fare, perché seguo esclusivamente il mio universo emozionale.
Che ruolo hanno giocato nella sua traiettoria le figure del mercante, rappresentante, gallerista e intermediario in generale?
Come artista sono molto giovane, perché ho iniziato questo percorso nel 2013. Non sono in grado, quindi, di esprimere un giudizio. Posso solo dire che mi ritengo fortunata per aver incontrato un gallerista serio e competente che mi ha dato dei giusti consigli.
Che cosa consiglierebbe a chi inizia?
Di ascoltare il suo cuore ed essere se stesso.
Intervista di: Daniela Lombardi