Manuel, dopo essere stato semifinalista di “The Voice of Italy 2013”, ha ottenuto molto successo anche grazie alle aperture dei concerti di alcuni tra i più importanti artisti del panorama musicale italiano, come Malika Ayane, Alex Britti, Simona Molinari, Raphael Gualazzi, Renzo Rubino e Zibba.\r\n\r\nIl disco è uscito il 7 aprile, mentre da venerdì 10 è in radio il nuovo singolo “La vita è una danza”, singolo che in pochi giorni è già partito molto bene.\r\n\r\n \r\n\r\nCome sei arrivato a questo esordio?\r\n\r\nMi sono armato di buona volontà, con un po’ di coraggio ho iniziato questa strada in salita e lasciandomi spesso guidare ai bivi dall’istinto, ho cercato di raggiungere di volta in volta i miei obiettivi con le idee chiare su come mi piacerebbe fosse il mio futuro e con una buona dose di fortuna. Questo esordio è frutto di tanti anni e dentro questo album provo a raccontarveli.\r\n\r\nCome ti affacci su questo mondo?\r\n\r\nMi sono affacciato a questo mondo da bambino. Da sempre sono cresciuto nel dietro le quinte polveroso del teatro, dove seguivo mia madre per prove e spettacoli. Guardavo il palcoscenico e sentivo che esercitava su di me un grande fascino. Ho deciso forse già da allora che avrei provato a calcarlo, non sapevo ancora in che contesto e in che ruolo, ma decisi.\r\n\r\nNel tuo album Colori primari in che modo i brani tuoi si mescolano a tracce scritte da altri?\r\n\r\nTutte le canzoni che ho scelto per questo album insieme al mio produttore artistico Davide Maggioni parlano di me. Il minimo comun denominatore è la mia storia, il mio trascorso. La cosa che veramente mi ha stupito una volta ultimato il disco è stato proprio questo. Non solo i brani scritti da me offrivano una versione sincera e personale, ma anche quelli di cui sono interprete sembrano usciti dalla mia testa, per quanto siano inclini alla mia personalità e rispecchino i miei pensieri.\r\n\r\nDalle collaborazioni che sono confluite in questo tuo album cosa hai tratto?\r\n\r\nHo compreso l’importanza del messaggio e del mezzo di comunicazione. Ho imparato a dare un peso alle parole ed ho assorbito come una spugna l’attitudine all’empatia e alla condivisione. Tutte le persone che hanno collaborato con me a questo disco mi hanno ricordato e a volte insegnato il perché ho sempre voluto fosse questa la mia strada.\r\n\r\nQuanto aprire i concerti di altri artisti come Malika ayane, Alex Britti, Zibba ed altri ti hanno formato?\r\n\r\nSalire su un palco che non è il tuo ed incontrare persone che sono lì, ma non per te è un’esperienza stimolante perché ti mette nella condizione di dover conquistare il pubblico, convincerlo ad ascoltarti e se sei fortunato ad apprezzarti. Ognuno degli artisti che mi ha dato quest’opportunità mi ha insegnato qualcosa, e adesso a distanza di tempo ho davvero l’impressione che il mio bagaglio di esperienze sia un bel po’ più pesante grazie a loro.\r\n\r\nCosa ti proponi con la tua musica?\r\n\r\nPer chi l’ascolta spero possa essere di compagnia, di distrazione e all’occasione di conforto. Per me che vivo di questo spero egoisticamente possa per sempre rimanere la mia valvola di sfogo, la mia catarsi, un bisogno primario che da sempre è la mia medicina.\r\n\r\nCosa ti piace e cosa no?\r\n\r\nMi piacciono le giornate di sole, i viaggi e le ambizioni. Detesto la pioggia, le attese e i fanatismi. Mi piacciono le occasioni, un po’ meno quelle sprecate, adoro correre ma odio fermarmi. Mi piace sperare ma preferirei che queste speranze non fossero mai deluse. Mi piace l’idea che chi sa aspettare un giorno verrà ripagato.\r\n\r\n \r\n\r\nIntervista di: Cinzia Ciarmatori