Un romanzo di luci e ombre, dove alla fine nessuno è davvero come appare. Una vita nuova, gli hanno regalato, e Angelo non può proprio lamentarsene. Una casa gigante con giardino a Bologna, mamma e papà ricchi, moderni, colti, impegnati.\r\n\r\nPronti a esaudire ogni suo desiderio. Certo questo paradiso gli è costato caro: la sua vera famiglia, scoppiata insieme all’appartamentino dove era cresciuto, la nonna, Napoli e tutto il resto. A scuola ora lo chiamano “marocchino”, ma tutto sommato riesce a farsi accettare presto da tutti, o quasi, anche se a calcio è sempre il peggiore.\r\n\r\nE all’oratorio lo pigliano in squadra a turno, come una malattia. Angelo sembra un bambino come gli altri, malgrado ciò che gli è capitato, ma ha uno sguardo tutto suo, sa leggere negli occhi e nelle parole degli adulti, sa riconoscerne bugie e ipocrisie. Sa prevederli, spiazzarli, a volte perfino spaventarli. Sa vedere il mondo che lo circonda, anche nelle profonde differenze che separano come fossero continenti le sue due città.\r\n\r\nLa Napoli senza mare che ha lasciato e la Bologna senza pace degli anni Settanta, così perfetta solo in superficie. Come i suoi nuovi genitori. Ma in fondo all’ironia con cui si muove nelle vite degli altri, alle lacrime che non versa mai, ai giochi ingenuamente pericolosi che riempiono le sue giornate, Angelo nasconde qualcosa. Lui lo chiama “il nero”, come quello dei polpi. Qualcosa di cattivo, istintivo e scuro che gli impedisce di dimenticare. Di perdonare. La voce innocente e irriverente di un ragazzino che ha visto e vissuto già troppo.\r\n\r\nL’AUTORE\r\n\r\nEmilio Marrese è nato a Napoli nel 1967, ha vissuto a Bologna e poi a Roma. Giornalista di «Repubblica» dal 1987 e voce di Radio Capital. Premio Coni 2011 per la narrativa sportiva con Rosa di fuoco. Romanzo di sangue, pallone e piroscafi (Pendragon), tradotto anche in Spagna e Sud America. È autore di due documentari: Via Volonté n.9 (Fandango, 2010) e Il Cielo Capovolto (Cineteca Bologna, 2014). Ha quattro figli.