Acclamato da critica e pubblico, l’esordio di un’autrice nominata tra i 5 migliori autori americani sotto i 35 anni dalla National Book Foundation\r\n\r\n \r\n\r\nSegnalato da «Huffington Post» tra i 30 libri da leggere nel 2014 • Definita da «Interview» uno dei 14 volti del 2014 • Scelto da Barnes and Noble, «Discover Great New Writers» • Selezionato dai librai indipendenti americani per Indies Introduce Debut Authors e Indie Next pick. • Consigliato dal «Telegraph» tra i migliori libri del 2014\r\n\r\n \r\n\r\n«Questo libro susciterà nel lettore una grande nostalgia, non solo dei tempi andati, ma di un’altra epoca del racconto breve.\r\n\r\nQuando Bernard Malamud, Isaac Bashevis Singer e Grace Paley dominavano la scena del mondo». «National Public Radio»\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLuna di miele con nostalgia è un viaggio di esplorazione nell’anima di personaggi plasmati dalle forze della Storia: dire che un padre assente, già dissidente nella Praga comunista, si spaventa all’idea che la figlia possa svelare i suoi lati peggiori in una pièce teatrale che le è stata commissionata, non rende la ricchezza di contenuti di «L’uomo più silenzioso»; o che in «Luna di miele con nostalgia» il protagonista, innamorato di una emigrata ucraina, si accorge di quanto gli manchi una consapevolezza delle proprie origini proprio durante la luna di miele, non basta a trasmettere il senso di smarrimento che prova anche il lettore. Il talento di Molly Antopol consiste proprio nel comunicare a chi legge questi racconti le emozioni dei vari personaggi, anche quando sono lontanissimi dall’esperienza personale, dal mondo in cui si vive, dai problemi che si affrontano quotidianamente. È raro provare una simile sensazione di risveglio alle cose difficili, spesso orribili del mondo contemporaneo, quelle che si è tentati di dare per scontate: da Israele all’Ucraina, dal maccartismo alle purghe sovietiche, alla seconda guerra mondiale, da Boston a Gerusalemme, da Brooklyn a Los Angeles, l’autrice racconta storie che si leggono avidamente, sospesi nell’attesa. La rivelazione arriva nelle ultime righe, come succede nei racconti della premio Nobel Alice Munro. Il paragone non è esagerato: la Antopol riesce, in racconti brevi ma ricchissimi di trama, veri e propri romanzi in miniatura, a trasmettere concetti non semplici e insieme a suscitare sorpresa ed empatia. Chi legge abitualmente racconti sa che quelli di valore, quelli dei grandi autori, restano in mente a lungo, non diversamente dalle trame dei romanzi più famosi: è quello che succede con questi. Molti scrittori di cultura ebraica sono maestri della forma breve, ma Antopol li eguaglia solo per lo straordinario talento: anche se le ambientazioni e i personaggi appartengono proprio a questa cultura, il modo in cui l’autrice li racconta ha tutta la freschezza della migliore letteratura contemporanea di qualunque origine, credo o cultura.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n«Un libro fresco e anticonvenzionale… Molly Antopol è una sicura promessa». «The New York Times»\r\n\r\n \r\n\r\n«Bello, divertente, intrepido, squisito nella forma … È chiaro che siamo davanti a una grande narratrice – una scrittrice che sa emozionare, che possiede la profondità intellettuale di Saul Bellow e l’umorismo caustico di Philip Roth. Questo libro non è solo potente e importante: è necessario». Jesmyn Ward, vincitrice del National Book Award per Salvage the Bones\r\n\r\n \r\n\r\n«Luna di miele con nostalgia è destinato a diventare l’evento di quest’anno … la ricchezza e la portata storica dei racconti di Antopol fanno di ogni storia un breve, denso, romanzo». «The Esquire»\r\n\r\n«In una parola: wow!» «New York Journal of Books»\r\n\r\n \r\n\r\n«Intelligenti e caustici, i racconti della Antopol ti conquistano all’istante». «The Library Journal»\r\n\r\n \r\n\r\n«Una scrittura convincente e di grande empatia». «San Francisco Chronicle»\r\n\r\n \r\n\r\n«A volte malinconici, spesso divertenti e sempre avvincenti, questi racconti sono una delizia». «The Guardian»\r\n\r\n \r\n\r\n«Se desiderate vivere una completa esperienza emotiva in meno di venti pagine, non cercate oltre». «Harper’s Bazaar»