LOTTA E SORRIDI\r\n\r\ndi Francesca Fedeli\r\n\r\nSperling & Kupfer\r\n\r\npagg. 172 euro 16,00\r\n\r\nUscita: 17 febbraio 2015\r\n\r\n \r\n\r\nPrefazione di Saturnino\r\n\r\nPostfazione di Giacomo Rizzolatti\r\n\r\n \r\n\r\n“Francesca Fedeli ha scritto un libro che è doloroso come una coltellata \r\n\r\ne ottimista come il sorriso del suo bimbo”\r\n\r\nPanorama\r\n\r\n \r\n\r\nLA STORIA DI DUE GENITORI CHE AFFRONTANO LA PAURA PEGGIORE – LA MALATTIA DEL FIGLIO –\r\n\r\nE HANNO LA FORZA DI TRASFORMARLA IN UNA GRANDE OPPORTUNITÀ.\r\n\r\n \r\n\r\nIn Lotta è sorridi, l’autrice racconta del suo bambino colpito da ictus perinatale: una testimonianza lucida e combattiva su quello che lei e suo marito hanno cercato di fare per dare al figlio un futuro migliore. Con l’aiuto del prof. Rizzolatti, seguendo la teoria dei neuroni specchio, hanno portato avanti una costante ricerca di terapie e approcci diversi per riuscire ad ottenere i miglioramenti che pian piano stanno arrivando. Una voce empatica che racconta come da madre ha affrontato questo percorso difficile, trasformando il sentimento di sconfitta in una sfida piena di ottimismo.\r\n\r\n \r\n\r\nLA STORIA DI MARIO, PRESENTATA AL TED, HA RAGGIUNTO LE 800.000 VISUALIZZAZIONI\r\n\r\nGuarda il video TED: https://www.ted.com/talks/roberto_d_angelo_francesca_fedeli_in_our_baby_s_illness_a_life_lesson?language=it\r\n\r\n \r\n\r\nL’AUTRICE \r\n\r\nFrancesca Fedeli ha fondato con il marito Roberto D’Angelo e il loro piccolo Mario Fight the Stroke, un movimento per supportare i giovani sopravvissuti all’ictus. Hanno partecipato al TED Global 2013 con una video-conferenza che ha fatto il giro del mondo. Sono poi stati TEDMED ambassadors per il Live Event 2014 e promotori di HackMed, il primo Hackathon Italiano sulla Medicina. Un passato nel Marketing e nella Corporate Social Responsibility, Francesca ha rappresentato l’Italia negli Stati Uniti come Eisenhower Fellow per l’Innovazione 2014.\r\n\r\nWWW.FIGHTTHESTROKE.ORG\r\n\r\nWWW.FACEBOOK.COM/FIGHTTHESTROKE\r\n\r\n \r\n\r\nIL CONTENUTO \r\n\r\nQuattro anni fa ho ricevuto un colpo. Mario, mio figlio appena nato, aveva subito un ictus. Mentre era in grembo? Durante il parto? Non lo so ancora: accade a due o tre bambini su mille, e tutti riportano danni al cervello. Nel suo caso, il quaranta per cento dell’emisfero destro era bruciato, probabilmente il lato sinistro del suo corpo sarebbe rimasto paralizzato. Le statistiche, ormai l’ho capito, sono così: ti dicono solo quello che non puoi fare. \r\n\r\nQuello che si può fare l’abbiamo scoperto un po’ per volta: tanta fisioterapia, a casa e in ospedale, e un programma sperimentale per l’attivazione dei neuroni specchio. Ma non bastava. Perché Mario non guardava gli esercizi, guardava noi genitori, così concentrati a insegnargli l’autonomia, che ci eravamo dimenticati di trasmettergli la gioia di vivere. \r\n\r\nAllora abbiamo cambiato prospettiva: se volevamo il meglio da nostro figlio, dovevamo dare il meglio di noi. Abbiamo ripreso a fare con lui le cose belle che ci piacevano prima: viaggiare, ascoltare musica, leggere, frequentare gli amici. E lui passo a passo, letteralmente, si è messo in piedi ed è diventato il bambino sorridente che è oggi. La nostra storia non è un miracolo o una favola: è un esempio di quello che curiosità, coraggio, amore e scienza possono fare. Per questo ho voluto raccontarla in un libro, come io e mio marito l’abbiamo raccontata al TED Global del 2013, e da lì ha fatto il giro del mondo. Perché dice qualcosa che vale per tutti: dobbiamo imparare a considerare quello che abbiamo come un regalo, quello che manca come un’opportunità.\r\n\r\nFonte: Arianna Malacrida