Col suo ritmo inconfondibile, lo sguardo analitico e l’ironia tagliente Lella Costa ci racconta perché è bello essere “noi”, noi donne.
Tra una canzone di Guccini e il mito di Orfeo e Euridice, una citazione di Sex and the city e una di Almodovar, Lella Costa ci accompagna in una riflessione sull’essere donne oggi.
Come un’amica che ha voglia di raccontarci il suo punto di vista, ci strizza l’occhio parlando di inaspettate solidarietà femminili o complicità verso le goffaggini maschili. Senza tralasciare temi delicati come il femminicidio o la prostituzione, ci mostra una contemporaneità in cui ci vuole ancora molta grinta per cambiare gli equilibri tra maschile e femminile.
Un libro in cui riconoscersi, su cui riflettere, con cui regalarsi un sorriso.
Io non so come funzioni tra maschi. Tra femmine succede che spesso ci si incontri e si saltino tutti i preliminari della conoscenza reciproca, tutti i passaggi progressivi di una relazione, e ci si ritrovi istintivamente e immediatamente amiche. come se tutte le vite vissute prima, diversamente e separatamente, costituissero una sorta di alfabeto comune, fatto non solo di sentimenti ed emozioni ma anche di scelte simili, concezioni della vita analoghe, punti di vista coincidenti. come se – beate noi – ci fosse ripetutamente concessa la possibilità di rivivere la meravigliosa sensazione di avere incontrato una persona nuova e speciale.
Vuoi essere mia amica?
Lella Costa
È una delle attrici italiane più amate. Molto nota per i suoi monologhi (tutti pubblicati da Feltrinelli), all’impegno teatrale concilia partecipazioni televisive, cinematografiche e radiofoniche, e un costante impegno civile. Come scrittrice ha pubblicato La sindrome di Gertrude (Rizzoli), Minestrine (Slow Food editore) e, per Piemme, Come una specie di sorriso.