I MARCOMALE sono una band fiorentina composta da Ivan Casale alla voce, Lorenzo Pierini alle chitarre, Claudio Romagnoli chitarre e tastiere, Alberto Donatini al basso e Marco Confetti alla batteria. Tutti gli elementi dei Marcomale provengono da un’esperienza personale più che decennale nell’underground fiorentino degli anni 90 con produzione di vari EP e LP. Dopo un’esperienza decennale nell’underground fiorentino degli anni ’90, la produzione di vari EP e LP e diverse date nei maggiori club e teatri italiani e esteri, nel 2013 Ivan, Lorenzo, Claudio, Alberto e Marco si riuniscono e danno vita ai Marcomale, entrando in studio per la registrazione dell’album di esordio. Tutti i testi delle canzoni sono esclusivamente in italiano poiché all’impatto sonoro i Marcomale ritengono che sia indispensabile anche l’unione delle parole e dei loro significati, semplici ed ermetiche che siano.\r\n\r\n \r\n\r\nPerchè inserire una cover Rain nel vostro nuovo disco di inediti?\r\n\r\nAbbiamo sempre considerato Rain una di quelle canzoni che si possono definire rock per eccellenza e ci intrigava molto rivisitarla nel nostro stile per valutare l’effetto che produceva. Le nostre radici musicali sono profondamente inserite nel rock più classico, ma nel progetto Marcomale l’intenzione è stata sempre quella di dare una dimensione nuova a quelli che sono i nostri gusti musicali più profondi. Rain è stata quindi un occasione, una sorta di scuola guida, per sperimentare nuove sonorità da sviluppare successivamente sui nostri pezzi inediti.\r\n\r\nDove nasce la vostra passione per i Cult?\r\n\r\nI Cult fanno parte di tutta quella schiera di bands degli anni 80 che hanno iniziato ad evolversi rispetto ai mostri sacri del rock degl’anni 60 e 70 e rappresentano, fondamentalmente, come tanti altri gruppi del periodo, i nostri primi ascolti musicali dell’adolescenza.\r\n\r\n “Libero” è il primo singolo in rotazione radiofonica; cosa rappresenta per voi la libertà?\r\n\r\nIl concetto di libertà è molto indefinito, spesso usato a sproposito e con effetti a volte devastanti. Penso che essere liberi non significhi avere la possibilità di fare ciò che si vuole o non avere rispetto dell’autorità o delle regole ma, bensì, di avere il diritto di esprimere la propria opinione, contestare e soprattutto proporre nuove regole, avere la concreta possibilità di poter cambiare chi dirige, e non comanda, come troppo spesso credono, le nostre vite in ambito civile, di poter scegliere il percorso delle nostre esistenze senza vincoli precostituiti e troppo spesso imposti dall’alto, questo sempre comunque nel rispetto del comune vivere! Per come la vediamo noi, se al concetto di libertà fosse unito anche quello di “non fare agl’altri quello che non vuoi sia fatto a te”, ovvero l’etica della reciprocità, questo, senza ombra di dubbio, sarebbe un mondo migliore.\r\n\r\nSi può essere liberi oggi?\r\n\r\nSicuramente, soprattutto oggi, tutti i potenti affermerebbero a gran voce di si. In realtà non siamo liberi, viviamo in una sorta di realtà virtuale dove tutto è indirizzato verso la parola libero ma che in realtà ha l’effetto esattamente contrario. Si può, però, cercare di essere liberi nel proprio piccolo mondo, nelle idee, nei pensieri, negl’atteggiamenti di tutti i giorni, ma costa sacrificio e fatica, cercando di informarsi il più possibile e non solo attraverso i consueti canali ufficiali!\r\n\r\n Dove vi sta portando il vostro viaggio musicale?\r\n\r\nAlla scoperta di tante cose, alcune belle, altre meno. Ma come hai detto tu, questo è un viaggio e a noi del viaggio ci interessa soprattutto il percorso, le sfide che si presentano ogni giorno e che in un modo o in un altro dobbiamo saper affrontare. Onestamente non ci siamo mai prefissati un traguardo specifico ma tanti obbiettivi da raggiungere e superare!\r\n\r\nDi cosa non avete ancora parlato mentre ne avreste desiderio?\r\n\r\nLa musica, certamente la nostra, nasce da esperienze di vita che in qualche modo ti hanno colpito, segnato. Impressioni che si accendono e si trasformano in note e parole da riversare su uno spartito. Quindi, ancora non abbiamo parlato del nostro prossimo futuro, dell’evento che ci colpirà con tanta veemenza da non poter fare a meno di trasformarlo in musica. Ti posso invece rispondere che c’è un argomento di cui non avremmo assolutamente il desiderio di parlare ma che si ripresenta ormai\r\nquasi quotidianamente: la guerra!\r\n\r\n In tanti anni di vita suonata insieme cosa vi sorprende ancora oggi di voi stessi?\r\n\r\nLa sopportazione reciproca, la capacità di scontrarsi, a volte anche duramente e subito dopo, o quasi, riabbracciarsi da vecchi amici. I Marcomale sono nati come band e non unione di singoli ed il concetto di gruppo è ben radicato dentro ognuno di noi. Il segreto di questa “unione” è la spontaneità, la franchezza, a volte anche dura e scomoda, ma sempre senza secondi fini o false ipocrisie.\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/