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In un freddo mattino d’autunno, una scena raccapricciante si materializza davanti agli occhi della domestica del sostituto procuratore Giovanni Mastropaolo: l’uomo giace riverso sulla scrivania del suo studio nella villetta di Santa Caterina di Nardò, con la fronte bucata da un proiettile.\r\nChi può aver ucciso il pubblico ministero noto per le sue indagini contro la nuova camorra pugliese? Anziché rivolgersi verso l’ambiente criminale, i sospetti degli inquirenti si concentrano invece su Francesco Prencipe, vicequestore, legato alla vittima da antichi rapporti di amicizia e di collaborazione professionale. Dopo un drammatico interrogatorio, il funzionario viene accusato dell’omicidio e arrestato. Tutto è contro di lui. Sue sono le uniche impronte rinvenute sul luogo del delitto. E un testimone oculare giura di averlo visto scappare dalla scena del crimine subito dopo l’ora del decesso. Sostenuto dall’affetto dell’ex moglie Vittoria e dall’aiuto di un vecchio compagno di scuola che ne assume la difesa, Francesco Prencipe lotterà per mesi, dall’interno del carcere di Potenza, per dimostrare la sua innocenza. E scoprirà drammaticamente a sue spese che, nelle aule di giustizia come nella vita di tutti i giorni, il confine tra la realtà e la menzogna è un filo sottilissimo.\r\nAnzi, in fondo la verità non è altro che una bugia raccontata meglio di altre…
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