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Maria Giovanna Luini: L’età della donna, diario del corpo femminile

Maria Giovanna Luini é una donna, un medico, una scrittrice. Si coccupa di comunicazione scientifica per l’ Istituto Europeo di Oncologia, è autrice di narrativa e saggistica, torna in libreria con un saggio edito da Skira L’età della donna, diario del corpo femminile e per sapere qualcosa in più su questo nuovo lavoro editoriale l’abbiamo raggiunta ed ecco cosa ci ha raccontato.

Quale il percorso che una donna deve affrontare per conoscersi nelle diverse età?
L’ideale è mantenere il proprio istinto innato. Si nasce con un istinto, con la curiosità di conoscersi e il bisogno di ascoltarsi: la bambina paradossalmente conosce se stessa meglio di tante giovani adulte, è una conoscenza istintiva che le permette di mangiare se ha fame e bere se ha sete, di dedicarsi a ciò che ama e rifuggire da ciò che invece sente negativo. Nel tempo ci fanno perdere questo ascolto dei bisogni primari, e la vita si complica. Base necessaria per il percorso di conoscenza di ogni donna è non usare sempre e solo la razionalità o gli insegnamenti altrui: l’istinto vede ciò che siamo, lo sente profondamente, lo sa. Siamo tanto bombardati da indicazioni, consigli, suggerimenti, diktat che non sappiamo più chi siamo. Ritorniamo a noi, impariamo a osservarci e ascoltare il nostro corpo e la nostra anima! Ritornare a se stessa è la migliore mossa possibile per la donna. Poi è chiaro che esistano alcuni percorsi di salute e benessere molto importanti: lo stile di vita innanzitutto, e nel libro se ne parla in modo ampio, ma anche le tappe di prevenzione e diagnosi precoce (anche in questo caso rimando al libro). Il libro si concentra sulle diverse fasi della vita della donna: la bambina, l’adolescente, la giovane donna, la donna matura eccetera. Queste diverse fasi hanno una continuità tra loro, ma ci sono anche veri e propri “salti”, piccoli e grandi traumi di cambiamento. Ecco che essere consapevoli di se stesse, curiose, osservarsi e ascoltarsi diventa fondamentale.
Come e in che misura cambia nell’arco della sua vita?

Cambia il corpo, cambia la mente, cambiano i pensieri e le emozioni. Come… Beh, è scritto (almeno in parte, non pretendo di avere esaurito l’argomento che è enorme) nel libro. Si cambia in base al DNA, che ci indica una o più vie, si cambia grazie all’esperienza personale e di gruppo e alle interazioni con l’ambiente, si cambia per effetto degli ormoni: gli ormoni dicono tanto delle nostre fasi della vita. Si cambia grazie all’amore! E ci sono le scelte: spesso cambiamo per effetto della scelte, anche se non ce ne rendiamo conto.

Grafica Divina

Nella stesura di questo saggio come hai miscelato la componente divulgativa e quella scientifica?

“Le età della donna” (Skira) è un lungo racconto, un manuale, un saggio divulgativo. E’ il mio essere medico e donna: da medico sono proprio così. Metto insieme scienza, medicina, novità (leggo tantissimo: letteratura scientifica e divulgazione) ed empatia. La divulgazione scientifica (comunicazione scientifica) richiede a chi la usa di conoscere gli argomenti avendoli approfonditi nelle loro evoluzioni più recenti, ma anche di sapere cosa vuole la gente, come si esprime e quali messaggi sa e riesce a ricevere. Essere divulgatore scientifico è questione di conoscenza scientifica e di preparazione rigorosa in ambito comunicativo: spiegare, raccontare, semplificare diventa naturale, immediato. Per rispondere alla domanda: ho miscelato scienza e divulgazione in modo del tutto automatico, per me è normalissimo farlo quindi non ci sono dosi, c’è l’esperienza in questo genere di scrittura. Sono scrittore e questo naturalmente determina lo stile narrativo. L’osservazione di tante, tantissime donne nella mia attività di senologa all’Istituto Europeo di Oncologia IEO di Milano è stata fondamentale: con queste donne ho uno scambio quotidiano che mi insegna, mi mette in crisi, mi spinge a migliorare, mi arricchisce umanamente. E ci sono le presentazioni dei libri: ogni volta che incontro i lettori del mio romanzo (“Il male dentro”, Cairo publishing 2013), per esempio, scopro universi umani meravigliosi e porto a casa dubbi, suggestioni, idee nuove.
In che modo la conoscenza aiuta nella crescita?
La curiosità aiuta nell’evoluzione. Chi non desidera conoscere non evolve e resta fermo. La conoscenza ci permette di non cadere nelle trappole inaudite della dis-informazione (che alcuni chiamano, senza conoscere il significato delle parole, contro-informazione) e ci dona la libertà di decidere consapevolmente per noi. Gli studi parlano chiaro: a parità di malattia e di disponibilità economica, guarisce di più chi ha un livello culturale più alto, e ciò significa che la scelta degli strumenti di prevenzione e cura più adeguati (di eccellenza) ripaga in termini di salute. La libertà non è un dono che riceviamo alla nascita: la otteniamo progressivamente aumentando il nostro grado di cultura, non mollando mai nella curiosità di sapere. Lo dico sempre ai ragazzi che incontro nelle scuole: se abbiamo una cultura solida la probabilità di ricevere fregature è minima e più ci informiamo, leggiamo, conosciamo, meno gli altri possono propinarci stupidaggini dannose.
Longevità e felicità si possono imparare?
La longevità senz’altro: se lasciamo liberi noi stessi e tiriamo fuori ciò che siamo ci regaliamo un grande pezzo di vita, e c’è lo stile di vita. La longevità è legata ad alcuni aspetti importanti dello stile di vita, e nel libro lo racconto. La felicità dipende dagli occhi che usiamo per guardare il mondo. C’è chi tende a vedere sempre tutto sbagliato, triste, difficile. C’è chi si definisce sfortunato sempre, anche quando magari non accade granché di negativo. E’ lo sguardo che si rivolge alla vita a determinare la nostra felicità. Le disgrazie accadono, certo, ma la capacità di reagire e ritrovare il senso della vita è la via più efficace verso la felicità. Contano anche le persone che abbiamo intorno: là dove ci sono amore e energia positiva c’è anche felicità, anche nel luogo di lavoro. Un piccolo segreto per avvicinarsi alla felicità è essere generosi: donare ogni giorno qualcosa agli altri, l’amore che si dona ha sempre un effetto enorme anche su di noi. E un dono è questo libro: l’ho donato a Fondazione IEO (Istituto Europeo di Oncologia) cui andranno anche i diritti di autore. La Fondazione IEO finanzia progetti di ricerca in oncologia all’Istituto Europeo di Oncologia ma anche progetti immediati, concreti a favore dei pazienti oncologici. La quotidianità dei pazienti oncologici è costellata di difficoltà pratiche, logistiche organizzative: la Fondazione IEO fa cose importantissime per aiutarli (www.fieo.it).
Intervista di:  Elena Torre
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Scrittrice e giornalista, ha pubblicato romanzi, saggi e storie per bambini. Collabora con la pagina della cultura del quotidiano Il Tirreno. Ha ideato DaSapere nel 2010 e da allora se ne prende cura.

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