Da poco è uscito Il primo giorno di primavera… l’inverno è davvero oramai alle spalle?
Direi proprio di sì! Anzi, speriamo… 😉
Da quali alchimie nasce questo brano?
Questo brano nasce dalla semplice esigenza di raccontare una storia realmente successa. “Il primo giorno di primavera” è ispirato da chi, dopo la chiusura di una relazione importante, ha perso la consapevolezza della reale possibilità di essere di nuovo felice. Ma poi i sogni si rinnovano, le strade da perseguire mutano e il dolore si allontana; l’inverno si attenua e la primavera ritorna…
In un momento difficile come quello che stiamo vivendo cosa pensi che dovrebbe trasmettere la musica?
Sinceramente penso che la musica debba trasmettere sempre quello che uno vorrebbe raccontare, indipendentemente dai momenti che si attraversano, e quindi evitare di essere strumentalizzata per cavalcare l’onda del momento.
Quanto del tuo passato di batterista ti sei portato dietro?
Tantissimo e poi il mio ruolo di batterista appartiene sì al passato, ma anche al presente e al futuro. Non potrò mai fare a meno del mio strumento, che tra l’altro suono sempre nei miei dischi. Mi aiuta a comprendere i ritmi giusti e a sviluppare gli arrangiamenti più appropriati.
Quali i momenti professionali più importanti che ti hanno portato all’uscita di questo tuo lavoro?
Sicuramente la conoscenza di artisti di calibro come Gatto Panceri, che stimo moltissimo e che mi ha dato la possibilità di aprire qualche suo concerto mettendomi in gioco con migliaia di persone e vedere la reazione del pubblico dandomi fiducia e voglia di non mollare mai.
Intervista di: Cinzia Ciarmatori