L’Olocausto visto con gli occhi del figlio di un sopravvissuto:\r\nun romanzo di formazione frutto di un’esistenza trascorsa all’ombra\r\ndegli spaventosi demoni paterni\r\n
Henri ha due figli maschi, Michel e Charly, ed è l’unico membro della famiglia d’origine sopravvissuto alla Shoah. Il ricordo l’ha reso muto, schiacciato da un dolore profondo, logorroico e assordante. Fino al 1988, quando tocca a lui scoprire il cadavere del figlio minore, morto suicida. Dopo la cerimonia funebre, qualcosa dentro Henri si rompe, come una diga che cede alla pressione dell’acqua, e i ricordi dell’Olocausto divengono un inarrestabile fiume di parole che investe chiunque gli si trovi davanti. Henri si trasforma in un “eroe della Shoah” e diventa uno scrittore famoso. Il trauma più recente gli ha restituito una voce, ma non la libertà di vivere un’esistenza normale, lasciando intatto quel buco nero nell’animo che impedisce a suo figlio maggiore Michel di avvicinarsi realmente all’amato/odiato padre.
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MICHEL KICHKA nasce in Belgio nel 1954 e vent’anni dopo si trasferisce in Israele per studiare alla Bezalel Academy, dove attualmente insegna. Sono stati suoi allievi, fra i tanti, anche Rutu Modan (Premio alla Miglior Opera Lucca Comics and Games 2013) e Uri Fink.\r\nPresiede l’associazione dei disegnatori israeliani e collabora con vari giornali ed emittenti francesi, tra i quali “Le Monde” e TV5. Nel 2006 aderisce al movimento UNRIC Cartooning for Peace e nel 2011 il ministro francese della Cultura lo nomina Cavaliere delle Arti e delle Lettere.
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Fonte: Ufficio Stampa Fosforo