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Bisogna proteggerlo, un film come questo, passarsi parola e andarlo a vedere in tanti e poi tantissimi, fare in modo che la logica dei soldi-subito non prevalga ancora, avere pazienza, dargli il tempo di camminare, dire a chi vorrebbe toglierlo dalle sale dove è arrivato da un pugno di giorni che non tutto sta in sala grande, non tutto si consuma nel rendiconto di un week end, non tutto si conta coi numeri, no.\r\nCi vuole tempo per fare un albero, se non è una quinta di cartone.\r\nL’arte della felicità racconta una storia che è quella di tutti: dice che “siamo qui, siamo ora, siamo quello che possiamo”, che “il segreto della vita e del sorriso è nelle mani di ciascuno, ne siamo tutti custodi”. \r\nEcco. Fate “mi piace” su questo, mettetevi il cappotto e uscite a cercarlo. Potrebbe cambiarvi forse non la vita, ma il punto di vista sulle cose. Per un po’, per qualche ora, e poi chissà. Coraggio, provate, dice Napoli.\r\n\r\n
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Concita De Gregorio, La Repubblica\r\n
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“L’arte della felicità” è un capolavoro che ho voglia di consigliare.\r\nMi viene da dirvi: smettete di fare qualsiasi cosa stiate facendo e andate a vederlo perché è un film coraggioso. Perchè l’animazione in Italia non ha una storia, non ha precedenti.\r\n“L’arte della felicità” è il primo, incredibile esemplare con cui misurarsi. E i talenti li ha messi tutti a disposizione Napoli. \r\nIl racconto e i disegni sono di Alessandro Rak, un napoletano, un genio del disegno. Al centro di questo arido sentiero c’è la trasformazione di Sergio Cometa, c’è il racconto della resistenza del bene, del volersi bene come necessità per una vita dignitosa. Al centro di questo arido sentiero si erge coraggiosamente “L’arte della felicità”. Si fa sentiero da seguire per poter sperare in un paese diverso.
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Roberto Saviano, L’ Espresso
\r\nL’Arte della Felicità riempie da giorni i principali giornali, e anche le TV (TG1 e Che Tempo Che Fa per citarne due) che invitano ad andarlo a vedere. E non a caso, senza patetismi, che tutto ciò avvenga nel territorio di Napoli, aggiunge valore e speranza nelle possibilità di rinnovamento e riscatto di tutto il nostro paese.\r\nEcco perché mi aggiungo al coro di coloro che dicono al pubblico andatelo a vedere, e mi rivolgo anche agli esercenti che negli ultimi 20 anni hanno salvaguardato il cinema d’autore da un sicuro oblio, perché mettano da parte le ragioni del box office (sacrosante e necessarie alla loro sopravvivenza) e garantiscono a L’Arte della Felicità un vita più lunga di quella che le regole del mercato imporrebbero. \r\n
Roberto Cicutto, Amministratore Delegato Istituto Luce – Cinecittà
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