\r\n\r\nEsattamente un anno fa, in circostanze abbastanza curiose, cominciava un’avventura che a vele spiegate prosegue sicura, sospinta dal vento dell’entusiasmo senza sosta. Per festeggiare il primo compleanno della Round Midnight, giovane casa editrice campano-molisana, abbiamo fatto qualche domanda ai due fondatori, Giovanna Colitti e Domenico Cosentino.\r\n\r\n1-Ci raccontate come vi siete conosciuti?\r\n\r\nNico – Era il lontano 2007, fui invitato a Campobasso per una presentazione dei libriccini che scrivevo da Michele Paparella che aveva una libreria nel centro storico. La socia di Michele era Giovanna. Quello fu il primo fulminante incontro in cui entrambi ci schifammo, non ci parlammo e non ci salutammo nemmeno.\r\n\r\nGiovanna – Alone like a dog e Come unica amica una bottiglia sotto le ascelle: i suoi due primi libri, autoprodotti, presentati in una libreria di Campobasso, credo, nel 2006. Il nostro filo conduttore è proprio il libro. Ci siamo ritrovati su facebook tre anni fa e … siamo giunti a “’Round Midnight Edizioni”.\r\n\r\n2 -La storia della scommessa da cui è nata Round Nico l’ha raccontata diverse volte. Ce la raccontate ancora una volta così finalmente sentiamo anche l’altra campana?\r\n\r\nN – Lascio a Giovanna l’onere di rispondere a questa domanda, perché io mi caco il cazzo.\r\n\r\nG – Eh sì, ci piacciono le sfide. In un pomeriggio di settembre seduti a un bar del centro di Campobasso, lui parla di come sarebbe bello avere una casa editrice indipendente che pubblichi a livello nazionale, cose fuori dai luoghi comuni etc. etc. Gli dico che non è cosa semplice, ma lui, testardo, folle e “già arrivato”, insiste. Così nasce ‘Round. Tra due anni ancora il bilancio e vedremo chi ha perso la scommessa! A parte gli scherzi, ‘Round è un impegno, come recita il nostro testo di presentazione è «un amuleto contro tutto ciò che di malvagio esiste», è il nostro amuleto.\r\n\r\n3-Un anno di Round Midnight. Pensavate di poter arrivare a questo traguardo? Magari è un po’ poco ma vi va di tentare un piccolo bilancio?\r\n\r\nN – Certo che lo pensavamo, se fai una cosa devi pensare di portarla avanti, combattendo i guai, la crisi, la wuallera (ndr. sarebbe più o meno: sconforto, accidia).Quando c’è passione le cose si portano avanti e affronti le difficoltà. Mi ricordo all’inizio di scrittori o semplici cacacazzo che ci auguravano una veloce agonia, ci apostrofavano “folli”. Beh, noi siamo ancora qui. Parla chiaro il nostro catalogo e le nostre future novità.\r\n\r\nG – Il traguardo è stato sorprendente. Un anno, sette pubblicazioni, autori di un certo spessore… Ci sono titoli che contano a stento le cento copie in giacenza in magazzino.\r\n\r\n4- La più grande soddisfazione fino a questo momento?\r\n\r\nN – La nostra linea editoriale, che come l’Uomo è in continua evoluzione. Quello che riusciamo a fare con i nostri libri, aiutati dalla Tipografia Fotolampo, è qualcosa che non vedi in giro.\r\n\r\nG – Vedere gli autori che corteggiamo accettare le nostre proposte.\r\n\r\n5- La cosa che invece vi ha fatto più male o vi è dispiaciuta?\r\n\r\nN – Non mi viene in mente nulla.\r\n\r\nG – Niente, per ora. Mi auguro continui così.\r\n\r\n6- Quello che mai avreste immaginato di poter ottenere/raggiungere/realizzare ed invece avete ottenuto?\r\n\r\nN – I diritti per le poesie di Brauquier, ottenerli è stato un iter abbastanza lungo. Ma siamo i primi in Italia a pubblicarle e posso garantirti che sono bellissime.\r\n\r\nG – Un po’ tutta ‘Round è una “realizzazione” inaspettata, soprattutto in questo particolare periodo. La prendiamo anche un po’ come viene, quindi tutto è una sorpresa. Festeggiamo spesso.\r\n\r\n 7- Il complimento più bello che vi è stato rivolto in questo anno?\r\n\r\nN – Che scegliamo autori che hanno davvero qualcosa da dire, e che le nostre edizioni sono innovative e belle.\r\n\r\nG – L’essere controcorrente. L’essere nati con la crisi, dalle difficoltà.\r\n\r\n8- La critica, immeritata magari, che vi è stata mossa?\r\n\r\nN – Che siamo troppo bravi. Scherzo, ma lo siamo davvero.\r\n\r\nG – Non saprei. A questa domanda risponde Nico, è lui la “faccia” di ‘Round, io dopo questa piccola parentesi, torno dietro le “mie” quinte.\r\n\r\n9 – Chi è il più coraggioso/ottimista/incosciente tra i due?\r\n\r\nN – Ah qui apri una diatriba quinquennale. Io mi deprimo facilmente, quando mi deprimo chiamo Giovanna e lei non mi risponde. Così prima o poi mi passa.\r\n\r\nG – La follia ci accomuna, però devo dire che lui sa tenere bene in mano la situazione, “riprende” i miei entusiasmi quando sono eccessivi – forse aiutato dal suo essere scaramantico –, quindi lui è “il più” (lo dico con un bel pizzico di ironia, eh).\r\n\r\n 10 – Qual è il più grande pregio e il più grande difetto dell’altro?\r\n\r\nN – Giovanna ha l’abilità di essere sempre propositiva e allegra. Il suo difetto è che troppo pignola e scassapalle.\r\n\r\nG – Eh, io devo stare attenta a come rispondo, siamo soci ma si è stabilita una “naturale” gerarchia all’interno di ‘Round e il “capo” è lui, quindi … pregi ne ha tanti, è un ottimo talent scout e non si arrende mai, difetti zero (è un rompi …).\r\n\r\n11- Dì una cosa che non le/gli hai mai detto e avresti sempre voluto.\r\n\r\nN – Che deve tingersi i capelli, si vedono i capelli bianchi, l’età che avanza.\r\n\r\nG – «Grazie per avermi coinvolto in questo turbine che è round». Ma non glielo ho mai detto per il semplice motivo che lui poi ne approfitta.\r\n\r\n12- Qual è, alla luce della esperienza di Round, il vostro pensiero sulla crisi attuale dell’editoria? Ha senso un sogno come il vostro, ne vale la pena?\r\n\r\nN – La parte incosciente di me ti dice che vale la pena vivere un sogno. La parte razionale invece ti dice che bisogna andare cauti, fare i conti, investire in modo mirato. Vedi, io dico sempre che se sei una cinquecento non ti puoi mettere a fare una Ferrari. Hai dei limiti, eppure la Cinquecento è stata per anni un marchio italiano anche all’estero. Quindi se fai le cose, anche in piccolo, ma fatte bene e con i giusti investimenti hai anche delle soddisfazioni. E poi non credere che ci vogliano tanti soldi. Io volevo fare qualcosa che piacesse e fosse pure economica, perché in crisi, così come dopo una guerra, la gente non ha soldi, anche se ha voglia di evadere dalla realtà. Se tu fai un prodotto bello ed economico hai raggiunto la gente VERA. Ora basta che mi sono stancato di scrivere.\r\n\r\nCiao.\r\n\r\nG – I sogni sono “strampalati”, più sono folli e più hanno ragione di esistere e ‘Round è appunto una follia. Credo sia in crisi l’editoria dei “grandi numeri”, dei libri “costruiti” per vendere, per “livellare le menti”. Questo tipo di editoria porta dietro con sé il problema della distribuzione su larga scala che ha costretto non poche librerie alla chiusura. è semplicistico sintetizzare così, ma mi piace pensare che il futuro dell’editoria sia quello dell’editoria indipendente, dei “piccoli numeri”, della diversità, del cartaceo. Se fossi uno scrittore non anelerei a pubblicare con un “grande” marchio, non mi autoprodurrei con un “grande marchio”.\r\n\r\n \r\n\r\nBeh, che altro aggiungere? Ad maiora Round Midnight!\r\n\r\n Articolo di: Alessandra Farinola