Al Sud aumenta il numero degli “eroi civili” impegnati a contrastare le mafie in tutte le loro declinazioni, per ricostruire un tessuto sociale sano che permetta di vivere liberi. Questo libro è dedicato a loro e a tutti quelli che hanno deciso di liberarsi dal giogo dei ricatti e delle minacce per affermare il diritto a esistere; coloro che, per farlo, hanno dovuto spesso lavorare da soli, nell’indifferenza, e a volte anche nell’impotenza delle istituzioni. \r\n\r\nQuesto libro è la storia di un risveglio, anzi di molti risvegli. Di occhi che si sono aperti su realtà inaccettabili, di persone che hanno potuto guardarsi le une con le altre, che si sono riconosciute e hanno deciso di fondersi in comunità. È la storia di una decisione che ne ha portate con sé molte altre, e che si riassume in un grido di protesta: “non vogliamo sopportare più”. E sono molte le cose che non vogliono sopportare più, il ricatto “o salute o lavoro” che per decenni ha avvelenato Taranto nell’indifferenza generale, i veleni della “monnezza” proveniente da molte zone d’Italia e accumulata in Campania, veleni che si infiltrano nella terra, che uccidono il cibo e le persone, ma che arricchiscono la camorra e tutti quelli che fanno affari con la criminalità organizzata, il pizzo che bisogna pagare ai soliti noti per riuscire a lavorare. \r\n\r\n \r\n\r\nIn un’indagine appassionata Pino Aprile ci apre una finestra su un Sud al di fuori dei luoghi comuni, su persone che agiscono, si spendono, rischiano, indifferenti al pericolo, al ricatto, alle minacce. \r\n\r\nCome Lella Ottaviano, commerciante, la prima che ha avuto il coraggio di denunciare i camorristi che esigevano il pizzo e che ha reso Ercolano una città libera, e don Maurizio Patriciello, diventato una guida per le associazioni che vogliono liberare la piana del Volturno dai veleni che l’hanno trasformata in un inferno, e Giuseppe Di Bello, tenente della Polizia provinciale in Lucania, la cui vita viene demolita per aver osato denunciare l’inquinamento di un lago, causato da infiltrazioni di petrolio. Le storie che ci racconta sono avvincenti come un romanzo, l’affermazione di un riscatto che diventa sempre più vicino.\r\n\r\nPino Aprile ha dominato le classifiche presidiando il primo posto per cinque settimane nel 2010:Terroni è stato il titolo di saggistica più venduto nel 2010. \r\n\r\n \r\n\r\nPino Aprile\r\n\r\nGiornalista e scrittore, pugliese residente ai Castelli Romani, è stato vicedirettore di “Oggi” e direttore di “Gente”. Per la Tv ha lavorato con Sergio Zavoli all’inchiesta a puntate Viaggio nel Sud e al settimanale del Tg1, Tv7.\r\n\r\nÈ autore di diversi saggi, tra cui Elogio dell’imbecille, Elogio dell’errore e Il trionfo dell’apparenza, tutti pubblicati da Piemme, accolti con favore e tradotti in molti paesi. Terroni – uscito nel 2010 e divenuto un vero e proprio caso editoriale per mesi in vetta alle classifiche e i successivi Giù al Sud e Mai più terroni hanno fatto di Aprile il giornalista “meridionalista” più seguito in Italia e gli sono valsi numerosi premi, tra cui il Rhegium Julii 2010 e il Premio Caccuri 2012. \r\n\r\nwww.pinoaprile.it \r\n\r\nFonte: Arianna Malacrida