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I MANUALI DEL TIFOSO

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Giornalisti, blogger, scrittori e personaggi noti al mondo delle loro rispettive tifoserie,

Grafica Divina

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tracciano un ironico ritratto dei vizi e i difetti dei supporter calcistici.

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Un manuale imprescindibile per chiunque affronti “le battaglie dialettiche” che ogni lunedì mattina popolano i bar sport di tutta Italia.

\r\n \r\n\r\nJOHNNY PALOMBA e ZEROPREGI\r\n\r\n#DAJE\r\n

Il Manuale di chi tifa Roma

\r\nCollana: Fuori collana\r\n\r\nPagine: 64\r\n\r\nPrezzo: 5,90\r\n\r\nIsbn: 978-88-6044-340-3\r\n\r\nData di pubblicazione: 2 settembre 2013                       \r\n\r\n                             \r\n\r\nJohnny Palomba e Zeropregi narrano in prima persona la storia di una passione, ma soprattutto di un carattere che distingue il tifoso romanista dal resto di tutti i suoi tifosi avversari e in particolari i laziali e gli juventini che non potranno mai capire, né avere l’onore e la forza di conoscere cosa significhi appartenere ai prestigiosi colori giallorossi. Passione e tifo raccontati nei loro tratti più estremi, dalle scuse migliori per passare una domenica lontani dalla famiglia e in compagnia della propria amata squadra, al significato più autentico di un’appartenenza al tifo giallorosso che spesso contagia anche i calciatori come ai tempi della dichiarazione del portiere Paolo Conti (anni Settanta) sulla fede (a volte eccessiva) che rischia di mutarsi in autocombustione.\r\n

 

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“La Roma, più che una fede,

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è un fenomeno di autocombustione.”

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Paolo Conti, storico portiere della Roma

\r\nJohnny Palomba ha pubblicato con Fandango Libri nove raccolte di recinzioni, recensioni cinematografiche in romanesco. Ama Roma e tifa Roma.\r\n\r\nZeropregi 40 anni. Stadio. Strada. Centri sociali. E ora twitter. Più che un agitatore della rete, un esagitato in rete. Vorrei dire di essere un blogger ma sono troppo pigro per aprirne uno.\r\n\r\n \r\n\r\nMASSIMO ZAMPINI\r\n\r\n#SUL CAMPO\r\n

Il Manuale di chi tifa Juve

\r\n \r\n\r\nCollana: Fuori collana\r\n\r\nPagine: 124\r\n\r\nPrezzo: 5,90\r\n\r\nIsbn: 978-88-6044-343-4\r\n\r\nData di pubblicazione: 2 settembre 2013                       \r\n

 

\r\n \r\n\r\n“Che ha fatto la Juve?”\r\n\r\nÈ la prima domanda che al termine del turno di Campionato si pone la gran parte dei tifosi italiani. Che se la pongano gli juventini non può sorprendere. Ma la stessa curiosità attanaglia anche i non juventini, che parallelamente al tifo per la propria squadra coltivano da sempre un’altra grande passione: detestare la Juventus.\r\n\r\nPerché tutto, comunque la si pensi, nel calcio italiano gira intorno alla Vecchia Signora: le grandi vittorie, il ruolo fondamentale dei suoi giocatori nelle vittorie della Nazionale, i tanti palloni d’oro, ma anche i processi (mediatici ancor prima che giudiziari) e le dolorose sconfitte nelle finali di Champions League. Un imperdibile manuale per descrivere la tifoseria della squadra più amata e detestata d’Italia, con un decalogo del “perfetto juventino” e una lunga lista di luoghi comuni da sovvertire, con ironia ma sempre dati alla mano, che raccontano come da sempre la Juventus abbia mostrato di essere la migliore #sulcampo.\r\n

“In queste pagine c’è tutto quello che andava detto.”

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Sandro Veronesi

\r\nMassimo Zampini, nato a Roma nel 1975, è avvocato amministrativista di professione, ma anche conduttore e opinionista radiotelevisivo. Juventino da sempre, è noto sul web con il nickname “Er go’ de Turone”, che è anche il titolo del suo primo libro, appunto Er go’ de Turone. (2009). Nel 2012 ha pubblico Il gol di Muntari (Mursia) considerato “Libro dell’anno” dal mensile diretto da Christian Rocca IL.\r\n

 

\r\nBORIS SOLLAZZO\r\n\r\n#CHE VI SIETE PERSI\r\n

Il Manuale di chi tifa Napoli

\r\nCollana: Fuori collana\r\n\r\nPagine: 142\r\n\r\nPrezzo: 5,90\r\n\r\nIsbn: 978-88-6044-341-0\r\n\r\nData di pubblicazione: 2 settembre 2013                       \r\n\r\n \r\n

 

\r\nIl tifoso del Napoli si costruisce sull’ironia e la sofferenza, sulle imprese impossibili e le occasioni perse. Non vi racconteremo quanto fosse bello (e in fondo facile) mangiare pane, friselle e calcio ai tempi di D10S e dei due scudetti. No, noi vi raccontiamo due fratelli che mangiano polvere in stadi così piccoli che se insulti il tuo capitano lui ti risponde. O un gruppo di amici che non si sono sentiti mai tanto innamorati della propria passione quanto in quella domenica in cui gli rinviarono la partita. Introdurrà questo viaggio Decibel Bellini: la voce del San Paolo che con la sua formazione urlata introduce ogni partita e che con i suoi gol ci fa sognare. Ci sarà la testimonianza di tifosi illustri come il campione di pugilato e argento olimpico Clemente Russo, gli attori Silvio Orlando e Francesco Brandi, lo scrittore Giuliano Compagno. Troverete il mister della rinascita, Edy Reja, il Capitano per eccellenza, Giuseppe Bruscolotti, il bomber che si è fatto amare con un solo gol, Cristiano Lucarelli. Con loro vi racconteremo di uno stadio che urla e trema, di un sogno, il Napoli attuale, che nasce da un incubo, il fallimento del 2004. E soprattutto, tenetevi forte, si parlerà di tifosi occasionali.\r\n

Se attorno a te vincono il triplete, se conquistano scudetti anche se

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non sanno contarli, se vanno avanti in Coppa dopo averti

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battuto ai supplementari, non invidiarli. Anzi compatiscili.

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Perché non sapranno mai cosa vuol dire vincere a Napoli.

\r\nBoris Sollazzo è un giornalista di cinema, di politica e di sport, a volte anche contemporaneamente. Lo potete sentire a Radio Rock e Radio 24, leggere su Blogo.it, Ilsole24ore.com, Ciak, Riders, Gli Altri, Acqua e Sapone. Ha cofondato ed è il codirettore del primo e unico mensile di cinema su iPad, The Cinema Show. Collabora con le Giornate degli Autori del Festival di Venezia ed è tra gli animatori de La valigia dell’attore, rassegna diretta da Giovanna Gravina Volonté. E molto altro ancora: lo definiscono free lance, ma è orgogliosamente precario. Ha scritto per molte testate (tra cui i quotidiani Liberazione e Pubblico e per il settimanale di satira Il Ruvido), molte delle quali hanno chiuso gloriosamente. Ma nessuno ha ancora dimostrato che tra le due cose ci sia un nesso. Questo è il suo terzo libro, dopo America Oggi (Alegre) e Una storia italiana. Troppo italiana con Fandango (nel cofanetto del film Diaz). Inutile dire cosa sceglierebbe tra il Pulitzer per sé o la Champions League per il Napoli.\r\n\r\n \r\n\r\nNICOLA MIRENZI\r\n\r\n#AMALA\r\n

Il Manuale di chi tifa Inter

\r\nCollana: Fuori collana\r\n\r\nPagine: 87\r\n\r\nPrezzo: 5,90\r\n\r\nIsbn: 978-88-6044-342-7\r\n\r\nData di pubblicazione: 2 settembre 2013                       \r\n

 

\r\nTifare l’Inter è un viaggio sulle montagne russe: si sale sul tetto del mondo e l’anno dopo si sprofonda nel girone di Coppa Uefa. L’Inter è il pianto disperato di Ronaldo il 5 maggio 2002 e i tituli conquistati uno dopo l’altro sino al triplete.\r\n\r\nCampagne acquisti mirabolanti e una processione mitica di flop. Ritratto di una tifoseria unica, che alla passione per il calcio mescola l’utopia di un mondo senza confini, dove non ci sono più stranieri ma soltanto talenti puri e semplici. Il decalogo dell’interista raccontato con i tweet dell’hashtag #amalaperché, la parola chiave con cui su Twitter gli interisti hanno manifestato la loro fede alla squadra dopo la sconfitta bruciante contro l’Udinese. In ogni capitolo i miti e i riti della religione interista. I nerazzurri come medicina contro il conformismo del bianco e nero. E poi l’interismo rivoluzionato dal comandante José Mourinho. Lo shock che ha spezzato la sindrome della sconfitta e l’antico richiamo della foresta: tornare a essere beneamati e perdenti. Una guida per affrontare le nuove sfide dell’insostenibile leggerezza dell’essere interisti.\r\n

“Ci perdoni Gianni Brera (sempre sia lodato),

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ma è di gran lunga meglio essere Beneodiati.”

\r\nNicola Mirenzi, giornalista, è nato nel 1982. Lavora al settimanale Gli Altri, dove si occupa di politica, attualità e cultura. Come freelance ha fatto il corrispondente da Istanbul per varie testate italiane. Collabora con il quotidiano Europa e cura un blog per l’Huffington Post. Interista militante, si sente ancora orfano di Mourinho.\r\n\r\nFonte: Fandango

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