Orso ucciso nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
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Legambiente: “ Un fatto inaccettabile che mette a rischio una delle specie
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più preziose e importanti del Parco”
\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n“È assolutamente necessario che le autorità, in modo deciso e coordinato, mettano in campo tutte le misure necessarie per fermare la strage di fauna selvatica nel territorio del Parco. In questi ultimi mesi, infatti, sono stati diversi gli animali uccisi, dagli orsi ai lupi, e quasi mai sono stati rintracciati e puniti i colpevoli. È inaccettabile che si continuino a verificare questi episodi che mettono a rischio una delle specie più importanti e preziose del nostro Paese”, così Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente commenta la notizia dell’uccisione dell’orso Stefano, uno dei circa 60 esemplari di orsi marsicani che vivono nel territorio del Parco, trovato morto nel versante molisano del Parco.\r\n\r\n \r\n\r\nPer Legambiente si tratta di un’altra morte brutale nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’esame effettuato oggi dal dipartimento di Scienze biomediche della Facoltà di veterinaria dell’Università di Teramo ha infatti permesso di stabilire le cause della morte, dovuta a due diversi fucili, più un arma caricata a pallettoni: una chiara esecuzione che riapre lo scottante tema del bracconaggio e della sicurezza di una specie, quella dell’orso bruno marsicano, la cui conservazione è ritenuta “in pericolo critico” sia a livello nazionale che internazionale.\r\n\r\nFonte: Legambiente