Pietrasanta (LU)_ Il mito è ancora al centro della sua poetica ma l’artista siciliano Girolamo Ciulla si propone, per la prima volta, con una mostra tutta dedicata al disegno. A Palazzo Panichi presenta, dal 19 luglio al 18 agosto 2013, un nutrito corpus di disegni di grandi dimensioni, concepiti come opere autonome e non come studi preparatori di scultura, in una riflessione più intima e meditativa sul suo immaginario mitologico. \r\n\r\nLa mostra “Il mito come disegno della materia” è un’iniziativa dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta, in collaborazione con la galleria Flora Bigai Arte Contemporanea, in cui l’artista sceglie di rivelare un aspetto inedito della sua opera, accendendo i riflettori sulla sua più recente stagione creativa e sui suoi futuri sviluppi. \r\n\r\n \r\n\r\nSe l’opera scultorea di Ciulla è ormai universalmente nota, meno conosciuta, ma di elevato interesse è quella grafica. Il suo disegno è dotato di una peculiare valenza espressiva. Steli, animali sacri, effigi: protagonista è ancora il tempio di Girolamo Ciulla, il cui linguaggio si carica di segni e forme arcaiche per un ritorno alle origini. Cerere, il coccodrillo, la scimmia, le messi, i satiri danzanti sono le figure care alla sua iconografia, narrate non dalla fisicità del travertino, ma dal segno-colore delle grandi carte. Un disegno di forte stabilità, estremamente sintetico, misurato, incentrato sull’essenza. Saranno esposti circa venti disegni realizzati con tempera su carta. Ciulla ha dato forma al suo più profondo sentire: lo ha fermato nella materia, reso ieratico e solenne. Adesso sente l’esigenza di fissare quello stesso immaginario con una nuova intensità anche sulla superficie, cercandone una tridimensionalità ancora più evocativa, un plasticismo più concettuale, cromatico, lasciando decantare il tumulto delle idee sul foglio che diventa il luogo di mediazione ideale tra pensiero e forma. \r\n\r\n“Il segno, la linea sicura tracciata sulla carta circoscrive e potenzia volumi – scrive nel catalogo il curatore della mostra Alessandro Romanini – facendo “visualizzare” allo spettatore i futuri sviluppi tridimensionali, mentre la sapiente stesura del colore avvolge le forme in una temporalità sospesa, consona alla dimensione mitica”.\r\n\r\nAccompagneranno il percorso due sculture: un coccodrillo in bronzo e una stele di travertino sormontata da templi. \r\n\r\nLa mostra sarà accompagnata da un catalogo curato e editato dalla galleria Flora Bigai Arte Contemporanea.\r\n\r\n