Una badante polacca viene trovata senza vita nella sua piccola casa, in circostanze che lasciano aperte svariate ipotesi. Trascorsi solo tre giorni dalla scomparsa dell’anziano conte che lei aveva curato per vent’anni, Guinigi Moncalvo, lei si era premurata di “fare pulizia” nella villa, come giusta ricompensa per anni di fatica e dedizione. \r\n\r\nIl commissario Luciani, diviso come non mai tra lavoro e vita privata, si fa carico dell’indagine e si mette sulle tracce di uno degli oggetti trafugati, un antico disegno di un uomo con la barba, ora irreperibile, che un’esperta d’arte ha riconosciuto come tesoro dal valore inestimabile: un’opera inedita di Leonardo da Vinci.\r\n\r\n \r\n\r\nPaglieri costruisce un intreccio sapiente: capitolo dopo capitolo ogni personaggio acquista il suo spessore e spinge avanti la storia, come in una sinfonia dove ciascuno strumento trova il proprio spazio in armonia con gli altri, in un crescendo di tensione e complessità.\r\n\r\n \r\n\r\nIl presunto autoritratto di Leonardo esiste davvero e ha dato spunto all’autore per la costruzione di questa storia: https://www.leonardoritrovato.
“Claudio Paglieri, l’inventore del commissario Luciani, il primo detective anoressico della storia letteraria.
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I suoi gialli sono bellissimi, forse troppo per i gusti del pubblico;
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per questo non è ancora noto come meriterebbe.
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Presto Paglieri sarà riconosciuto per quel che è: il miglior giallista italiano.”
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Aldo Cazzullo ne L’Italia s’è ridesta
\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nClaudio Paglieri\r\n\r\nGiornalista e scrittore, è nato a Genova il 26 settembre 1965. Ha cominciato ad appassionarsi al giornalismo a 16 anni e oggi lavora al “Secolo XIX”. Con Piemme ha già pubblicato Domenica nera (Premio Bancarella Sport), Il vicolo delle cause perse e La cacciatrice di teste.\r\n\r\nFonte: Piemme\r\n