Denunciate due persone ritenute responsabili dell’organizzazione di combattimenti clandestini tra cani a Torre del Greco, in provincia di Napoli. Gli incontri si svolgevano ogni week-end intorno alle ore 15.00. Venivano utilizzati anche cani randagi che venivano aggrediti dai cani combattenti istigati dai proprietari. I fatti sono stati denunciati da alcuni cittadini.\r\n\r\n“Anche se il fenomeno non riveste più i caratteri di allarme sociale, molti segnali indicano una graduale ripresa. I combattimenti tra cani restano una realtà criminale pericolosa che deve essere contrastata senza abbassare la guardia. La pericolosità che hanno questi criminali, si evince anche dalla sistematicità con cui si svolgevano i combattimenti: stessi giorni, posti, orari e alla presenza di passanti, dimostrando sfrontatezza, arroganza e prepotenza: tipici atteggiamenti criminali”, dichiara il dott. Ciro Troiano, responsabile Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV.\r\n\r\n“Fino a pochi anni fa i combattimenti tra cani rappresentavano la prima emergenza zoomafiosa del Paese – prosegue Troiano – in anni recenti abbiamo registrato un positivo ridimensionamento del fenomeno che ha ridotto i caratteri dell’emergenza, ma non ha perso la pericolosità, che resta preoccupante. Se da un lato sono diminuite le manifestazioni più plateali, dall’altro assistiamo al raffinamento delle condotte a delinquere connesse al fenomeno che sicuramente è meno vistoso del passato, ma non è affatto esaurito.”\r\n\r\nNell’inchiesta di Torre del Greco al momento sarebbero indagate due persone, ma gli animali coinvolti, incredibilmente, non sono stati sequestrati.\r\n\r\n“E’ assurdo non sequestrare i cani utilizzati nelle lotte e ciò rappresenta una palese incoerenza procedurale – continua Troiano – Gli animali vanno sequestrati per impedire che il reato possa essere portato a conseguenze ulteriori e che siano sottoposti ancora a maltrattamenti, sottraendoli alle mani dei loro aguzzini, per questo chiederemo alla Procura il sequestro preventivo dei cani utilizzati. Ma vi è ancora un altro aspetto: in caso di condanna vi è la confisca obbligatoria degli animali coinvolti e deve essere scongiurato, attraverso il sequestro, il pericolo che i cani vengano sottratti alla confisca”.\r\n\r\nFonte: Ufficio Stampa LAV