Da giovedì 14 marzo sarà disponibile nei negozi tradizionali, su iTunes e negli altri digital store, “Naumachìa” (Abeat Records/IRD), il nuovo disco del chitarrista siciliano GIUSEPPE MIRABELLA. Al disco partecipano Dino Rubino, al piano e alla tromba, Riccardo Fioravanti, al contrabbasso, e Stefano Bagnoli, alla batteria. Lo stesso giorno partirà un breve tour di presentazione nei jazz club siciliani:\r\n\r\n \r\n
14 Marzo “Millennium Club” Scicli
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15 Marzo “Ortigia Jazz Festival” Siracusa
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16 Marzo “Brass Jazz Club” Catania
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17 Marzo “The Jazz Club” Caltagirone
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\r\n \r\n\r\nIl chitarrista siciliano propone un disco di nove brani inediti dal sound notturno e dal gusto armonico moderno. « Naumachìa è buio illuminato da una luce fioca e lontana. – commenta Giuseppe Mirabella – E’ il momento in cui, soli con se stessi, non si può fare altro che incontrarsi e guardarsi dentro. Naumachìa è travaglio e smarrimento, attesa, percorso, cambiamento ma anche calore di una mano amica. E’ amore incondizionato e comprensione infinita. E’ tutte queste cose insieme. Naumachìa è strada, angolo di città: quartiere in cui ci si perde e poi ci si ritrova. Adesso luogo dell’anima…»\r\n\r\n \r\n\r\nGIUSEPPE MIRABELLA nasce il 24 gennaio 1972 e nel 1999, durante l’Umbria Jazz Festival, vince il premio come migliore chitarrista e la borsa di studio della prestigiosa Berklee School of Music di Boston. Nel 2001 vince il concorso internazionale Eddie Lang, massimo riconoscimento italiano per giovani chitarristi jazz e nel 2007 entra a far parte stabilmente del trio del pianista Dado Moroni. Dal 2012 fa parte dell’Orchestra Jazz del Mediterraneo diretta da Nello Toscano. Durante la sua carriera GIUSEPPE MIRABELLA ha suonato, collaborato e registrato con artisti di fama nazionale ed internazionale come Reggie Johnson, Adam Nussbaum, Stanley Jordan, Adriane West, Dado Moroni, Francesco Cafiso, Barbara Casini, Paolo Silvestri, Flavio Boltro, Giovanni Mazzarino, Dino Rubino e Sandro Gibellini. A suo nome ha registrato Moods (2008) e Braintrain (2012), in collaborazione con il professore dell’Università di Catania Salvatore Pennisi.\r\n\r\nFonte: abeat press