Il primo ministro Thailandese, la donna d’affari Yingluck Shinawatra, ha annunciato che si impegnerà a porre fine al commercio dell’avorio in Thailandia, cogliendo un’opportunità cruciale per stroncare il commercio globale di specie selvatiche. Lo storico annuncio è giunto dopo l’appello di circa 1,5 milioni di cittadini da tutto il mondo che hanno firmato la petizione avorio lanciata dal WWF e supportata negli ultimi giorni anche da Avaaz (www.wwf.it/stopavorio), e inaugura l’apertura della Conferenza della CITES (la Convenzione sul commercio internazionale di specie minacciate di estinzione), che avrà luogo a Bangkok da oggi domenica 3 fino al 14 marzo. \r\n\r\n“Come prossimo passo riformeremo la legislazione nazionale con l’obiettivo di porre fine al commercio dell’avorio e allinearci con le normative internazionali – ha detto il primo ministro thailandese Shinawatra – Questo ci aiuterà a proteggere tutte le specie di elefanti, da quelli africani a quelli tailandesi selvatici o domestici.\r\n\r\n\r\nPorre fine a ogni forma di commercio dell’avorio in Thailandia – oggi il più grande mercato dell’avorio non regolamentato al mondo – avrà un ruolo determinante nell’arginare un drammatico bracconaggio globale che sta causando la strage di decine di migliaia di elefanti ogni anno e che alimenta un’attività criminale internazionale legata al commercio di parti di animali, un traffico illegale secondo solo a quello di armi e droga. \r\n\r\n“E’ la prima volta che la Thailandia si pronuncia pubblicamente su questo tema e siamo entusiasti di sentire che il primo ministro Shinawatra ha colto questa opportunità per impegnarsi di fronte al mondo nel porre fine al commercio dell’avorio nel suo paese. Ma la lotta per fermare la criminalità del commercio di natura e chiudere i mercati thailandesi dell’avorio non è finita – ha detto Massimiliano Rocco, responsabile Specie, TRAFFIC e foreste del WWF Italia – Il primo ministro Shinawatra ora deve fornire delle scadenze precise per questo divieto e garantire che venga attuato con l’urgenza necessaria, perché la strage di elefanti continua. E ora anche il resto del mondo deve fare la propria parte, a partire dai paesi consumatori come l’Italia: siamo tra i più importanti mercati al mondo per prodotti come il legname tropicale e le pelli di rettile e questo attira commercianti illegali che vedono la possibilità di ripulire pelli e legno illegale. Il nostro paese deve impegnarsi seriamente a controllare e aiutare a gestire questi mercati per contrastare il traffico criminale di natura.”\r\n\r\n\r\nAd accogliere i 170 delegati dei governi di tutto il mondo alla CITES c’era anche Natalie Glebova, Miss Universo 2005 in versione Wonder Woman circondata da bambini mascherati da tigri ed elefanti, per portare il messaggio “Non devi avere i superpoteri per essere un eroe. Ferma il commercio di natura!”. \r\n\r\nOggi la Thailandia è il più grande mercato illegale dell’avorio dopo la Cina. Le autorità hanno certificato 67 venditori autorizzati di avorio. Tuttavia, ricerche di mercato hanno trovato avorio in più di 250 negozi, la maggiorparte del quale viene acquistato da turisti stranieri.\r\n\r\n\r\nL’appello per vietare il commercio di avorio in Thailandia arriva mentre WWF e TRAFFIC stanno chiedendo ai governi riuniti nella conferenza CITES di promuovere le giuste sanzioni per quei Paesi che alimentano il commercio illegale di specie selvatiche. Negli ultimi anni il bracconaggio ha raggiunto livelli di crisi ed è la principale minaccia di specie carismatiche e iconiche come elefanti, rinoceronti e tigri. I Paesi maggiormente coinvolti nel commercio illegale di avorio includono la Tailandia, la Nigeria e la Repubblica Democratica del Congo (DRC). \r\n\r\nLa Thailandia, la Nigeria e la RDC hanno più volte fallito nell’affrontare e legalizzare i loro crescenti mercati nazionali di avorio nonostante le regole CITES abbiano messo fuori legge la vendita non regolamentata di avorio. In base alle regole del trattato, gli stati membri della CITES possono chiedere che le parti interrompano il commercio con paesi non-allineati rispetto alle 35.000 specie incluse nelle appendici della la convenzione, dal legname alle pelli di pitone fino alle lane pregiate.\r\n\r\nIl WWF Italia è direttamente impegnato nel contrasto al commercio illegale di natura, dai traffici di animali da compagnia alle pelli di rettile o lane pregiate, con un particolare sostegno al Cuore verde dell’Africa, il bacino del Congo, dove la deforestazione unita all’aumento della caccia e al commercio illegale sta portando all’estinzione di specie simbolo come i gorilla e gli elefanti di foresta e di molte altri animali meno noti ma fondamentali per la sopravvivenza della foresta e delle sue comunità.\r\n\r\n\r\nSu Twitter segui la campagna con #stopavorio e sul profio @wwfitalia. Su Facebook seguici nella pagina WWFitalia.\r\n\r\nPer contribuire direttamente alla tutela dell’elefante, e degli altri animali a serio rischio di estinzione, è possibile adottare i progetti WWF Italia su https://www.wwf.it/adozioni/\r\n\r\nFonte: WWF\r\n\r\n\r\n