Incontriamo Serena Fumaria, creatrice degli hugme, titolare della piccola ditta hu4me, che tiene a ringraziare tutti colori che le sono stati vicini come Nico, il suo compagno e Marco, sempre presente e quegli amici che insieme ai suoi genitori, l’hanno sostenuta passo passo.\r\n\r\nQuando e sotto quali venti nasce hu4me?\r\nHu4me nasce a luglio 2012, ma la storia nasce da maggio. Prima di aprire Hu4me ero direttore di showroom di un’azienda di abbigliamento, che per tagli finanziari, non ha mantenuto attivo il mio posto di lavoro.\r\nMi sono trovata senza lavoro in tre giorni. Ero molto triste, sconvolta e delusa per l’accaduto. Avevo due strade da seguire: crollare o reagire. Ho scelto, non senza fatica, la seconda strada e mi sono chiesta: cosa so fare? cosa posso creare? costruire con le mie mani e con il mio cuore? Desideravo cambiare, non volevo tornare a fare quel lavoro, volevo qualcosa di realmente mio, di attuale e creativo.\r\nUna notte in cui non riuscivo a dormire e’ nato un braccialettino: un piccolo oggetto allegro e fashion, che non permettesse ad altri di interferire con un progetto nato da un pensiero positivo e un sogno.\r\nNasce la mia voglia creare, di dare… un piccolo oggetto che identificasse il mio pensiero, con il quale crescere e aiutare il prossimo.\r\nNasce cosi’ il primo “Hugme”, che ho regalato inizialmente ai miei amici, ai parenti, ad associazioni charity e a coloro lo trovassero piacevole. quando la richiesta è diventava anche di acquisto, ho aperto Hu4me!\r\n\r\nQuale la vostra filosofia?\r\nHu4me significa Hug Humanity For Me… da questo e per questo è nato un bracciale, che “abbraccia” un polso, un’ idea, un sogno: aiutare il prossimo attraverso charity mirata e sicura. Facciamo eventi di raccolta fondi a sostegno di associazioni certe, tangibili, che ho visto lavorare con i miei occhi. Raccogliamo fondi, anche piccole quantità, che messe insieme fanno comunque la differenza, che diamo direttamente e pubblicamente in mano agli interessati.\r\nL’esigenza di mercato richiede il glamour, la società è spaventata dal crollo del mercato, per questo ho scelto un teschio, identificativo della crisi, ma un teschio sorridente e logato Hu4me, che la combatta con un sorriso!si inizia da li, per stare meglio con se stessi, no?\r\nLa scelta dei tessuti e’ legata alla comodità al colore! la lycra è croccante, il cotone bielastico, morbido e comodo. Nell’invernale ho optato per il cachemire, ma rendendolo allegro, rifinendolo con lavorazioni fluo.\r\n\r\nCome salvaguardare il Made in Italy?\r\nRitengo che il Made in Italy sia ancora oggi Garanzia. Nel momento attuale, dovremmo tutti aiutare la noscta società, utilizzando prodotti italiani. Abbiamo infinite capacità, gli italiani sono geniali. Ho girato il mondo per lavoro per molti anni, ma i nostri prodotti sono sempre speciali. la mia realtà in start up, è più filosofia che reale attività commerciale, quindi nel mio caso il Made in italy è Hand Made in Italy\r\n\r\nColore sinonimo di?\r\nFelicità! allegria! con il colore si sceglie il mood della giornata! E si può essere fashion in un secondo!\r\n\r\nQuali le difficoltà di introdurre sul mercato un nuovo accessorio?\r\nChiaramente lo start up di una piccola azienda non è semplice. Io ho regalato molti bracciali, ho modo di avere amici “girelloni” che hanno fatto da “modelli” perfetti. C’è voluto del tempo, ma pian piano i miei bracciali sono diventati un oggettino interessante.\r\nCi vuole tempo, pazienza, devozione ma come dice Disney: “Se lo puoi sognare, lo puoi fare”!\r\n\r\nDimmi dieci aggettivi che vi calzano\r\nAllegri, vivaci, fashion, reattivi, simpatici, colorati, riconoscibili, utili, simbolici, pieni d’amore.\r\nhu4me, how to be cool and fashion with love!\r\n\r\nIntervista di: Elena Torre