Per tutelare scoiattoli e biodiversità
\r\n
Clini, Catania e Passera vietano il commercio delle specie alloctone
\r\n
Legambiente: “un’importante novità”
\r\n “Sono vietati, su tutto il territorio nazionale, il commercio, l’allevamento e la detenzione di esemplari di scoiattoli alloctoni”. E’ in attesa di essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale un decreto a tutela dello scoiattolo comune a firma di Corrado Clini, Mario Catania e Corrado Passera.\r\n\r\nPer proteggere la biodiversità e lo scoiattolo autoctono ormai fortemente minacciato dalla competitività territoriale dello scoiattolo grigio, dello scoiattolo di Pallas e dello scoiattolo volpe (Sciurus carolinensis, Callosciurus erythraeus e Sciurus niger), il ministro dell’Ambiente, di concerto con i ministri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico, affronta il problema alla radice e vieta la commercializzazione in Italia di queste tre specie, tenuto conto “del ruolo prioritario che il commercio può assumere nella loro diffusione nell’ambiente naturale”.\r\n\r\n \r\n\r\n“E’ un’importante e positiva novità – commenta il responsabile fauna e benessere animale di Legambiente Antonino Morabito – Per la prima volta ecco un testo che affronta la questione del commercio degli animali e non soltanto il contenimento sul territorio degli scoiattoli alloctoni. Le misure di controllo, infatti, hanno ben poco senso finché è consentito allevare e commercializzare le specie incriminate. Di fatto, questo testo tutela sia lo scoiattolo rosso che le altre specie, di cui impedisce anche l’allevamento in cattività. Un ottimo inizio per il 2013 per la tutela degli animali”.\r\n\r\n“Considerato – dice il decreto – che l’evidenza scientifica ha dimostrato il rilevante impatto ecologico delle specie di scoiattoli alloctoni sulla specie nativa” e “considerato che gli scoiattoli alloctoni risultano presenti in Italia con più nuclei distinti e che tale accertata presenza nel nostro Paese comporta un grave rischio di diffusione ed espansione della specie in buona parte dell’Europa continentale”.\r\n\r\nFonte: Legambiente