Vasile Ernu “Gli ultimi eretici dell’Impero” Edizioni HACCA\r\n\r\nSplendido specchio critico della società dell’ex blocco sovietico che si è manifestata all’indomani del crollo del muro di Berlino nel 1989. Lo scambio epistolare tra M.I. cittadino moscovita e Vasilij Andreevic romeno che riceve un invito a recarsi a Mosca proprio da M.I. è di una lucidità intellettuale e concretezza analitica che stupisce e convince. Dopo Stalin l’Unione Sovietica instaurò un regime dove lo stesso provvedeva agli uomini soddisfacendo i suoi bisogni secondo regole valevoli per tutti, indipendentemente dalla sua posizione nella società, la politica governava tutto anche l’economia dove il salario o lo stipendio non erano altro che privilegi.\r\n\r\nI dissidenti facevano parte dell’apparato culturale e tutto sommato non nuocevano al regime ed una volta crollato il totalitarismo sono scomparsi con esso. Nei paesi del blocco sovietico, prevalentemente agricoli, non si verificavano fermenti sindacali se non i quei paesi più industrializzati e consapevoli della loro utilità economica; un esempio ne è la Polonia dove a Danzica nacque Solidarnosh il sindacato che notevole influenza ottenne nel processo di rinnovamento.\r\n\r\nL’economia… ecco la vera causa dell’annientamento dell’Unione Sovietica e dei suoi paesi satelliti, il Comunismo cade perché è il denaro che entra in gioco, denaro molto spesso sottratto furtivamente dalle casse statali da parte di burocrati senza scrupoli che diverranno i nuovi ricchi, nessun dissidente o familiare lo è diventato, la vodka verrà sostituita dalla Coca Cola. D’ora in avanti sarà l’economia a muovere la politica.\r\n\r\nIl linguaggio esercita notevole importanza nei due momenti storici presi in considerazione dall’autore e nel periodo della loro transizione. Nel periodo del Comunismo le parole avevano un ruolo ben preciso per comunicare, il potere politico e il dissenso; nel periodo successivo diventa economia, mercato di ogni tipo di genere persino culturale.\r\n\r\nTutte e 43 le missive che i nostri due sconosciuti eroi come li definisce l’autore, o eretici, instaurano con il lettore un rapporto di partecipazione suscitando riflessioni su quanto è avvenuto nello scorso XX° secolo le cui ripercussioni sono ancora palpabili . Scrittura scorrevole dovuta anche alla ottima traduzione. Un libro da non perdere.\r\n\r\nArticolo di: Duilio Torre