FRANCO DI MARE Il paradiso dei diavoli (Rizzoli). Con l’autore intervengono Elena Marchini e Demetrio Brandi. Ingresso libero.
\r\n
\r\n
Un brillante giovane professore universitario si lascia reclutare tra le fila della camorra, in una storia mozzafiato che svela una Napoli bellissima e maledetta. “’Na bbotta ’nfaccia e nun ce pienze cchiù, gli avevano detto quando era alle prime armi. E così era stato. Di facce sgomente di fronte alla bocca della sua pistola Carmine se n’era trovate diverse nel corso della sua carriera di specialista. Facce perplesse o disperate, facce rassegnate, interrogative o rabbiose, facce impietrite, facce inutilmente supplicanti. Ma sempre facce di merda. Facce da camorristi. Come la sua.” Napoli, una città in un’altra città. Il lungomare baciato dal sole, la tradizione di grandi filosofi. Svolti in un vicolo e vieni inghiottito nel ventre, penombra senza Legge ma con le sue leggi, motorini che ti sfrecciano accanto e subito scompaiono. Le due città convivono in questa storia drammatica e incalzante. Carmine è un promettente ricercatore di filologia romanza all’Università Federico II, adorato da Lena, la sua bella fidanzata, che insegna filosofia al liceo. Basta uno sgarro nell’ambiente accademico e Carmine, mantenendo sempre la facciata dell’intellettuale, si avvicina alla camorra. D’altra parte, già da adolescente era stato attratto da una banda dei vicoli. Ora, però, Carmine “consegna pacchi”: ovvero diventa un killer. E, dopo aver incontrato Luisa, il più bel culo del rione Sanità, viene trascinato in una spirale di sangue e di paura…
\r\n
\r\n
FRANCO DI MARE (Napoli, 1955), giornalista, dopo una lunga esperienza come inviato di guerra per la Rai, è passato alla conduzione tv (Speciale Tg1, Uno Mattina…). Per Rizzoli ha pubblicato “Il cecchino e la bambina” (2009) e il romanzo bestseller “Non chiedere perché” (2011), che ha avuto tredici edizioni, ha vinto il Premio Roma e il Premio Fregene e si è classificato secondo al Premio Bancarella. È autore anche di Casimiro Roléx (“Inediti d’autore” del “Corriere”, 2011).