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\r\nLa prefazione al libro è firmata da Carlo Petrini, patron di Slow Food e ideatore del progetto “Mille Orti In Africa” a cui verrà devoluto parte del ricavato.\r\n\r\nTERZO BINARIO: dopo anni di strade, teatri e palchi, i Kachupa ultimano quello che si può definire il loro lavoro più completo e originale, frutto di una tradizione lontana, con un occhio verso la modernità. Il CD Terzo Binario contiene 13 brani originali, che parlano di viaggi, di musica e danze sotto la luna. Parlano del viaggio più lungo e faticoso, del viaggio dentro se stessi, ma sempre con una buona dose di ironia e con una grande attenzione al ritmo.\r\n\r\nUn disco scritto, suonato ed arrangiato dalla stessa band, mixtato da Carlo Miori presso Only Music Studio di Bruino e masterizzato da Steve Fallone presso lo Sterling Studio di New York. Il brano El Chupitero vanta la collaborazione di Roy Paci.\r\n\r\nIl primo singolo estratto da Terzo Binario è TAM TAM: la musica diventa “Tam Tam” quando riesce a far vibrare con la stessa vibrazione persone lontanissime tra loro. Dai tamburi africani, usati per comunicare tra villaggi lontani, ai nostri cellulari il passo è stato breve. Ma la pioggia e la tempesta ci riportano alla nostre radici e continuano a suonare, incuranti dei tempi che cambiano. La musica che nasce dalle radici è un fulmine. La musica è energia pura. Può essere elettrizzante quando si tirano in ballo le tribù. Di sicuro è energia gratuita, pulita e rinnovabile. La perseveranza e la lentezza sono rivoluzionari in un’epoca come questa, in cui ogni cosa è vuoto a perdere e i cassonetti sono i nostri cervelli. L’ambizione deve avere la perseveranza incessante di un tamburo nella foresta. GUARDA QUI IL VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=X4vTXLKm6VU\r\n\r\n \r\n\r\nSE LA TARTARUGA S’ABBRONZA: l’idea di scrivere un libro che racconti la straordinaria storia della band Kachupa nasce dall’esigenza profonda dei suoi membri di comunicare il fermento di idee che stanno dietro le loro musiche ed il loro particolare modo di fare musica.\r\n\r\nIl libro, organizzato in capitoli scritti da ogni componente della band o da persone che hanno partecipato attivamente al progetto Kachupa, ripercorre le tappe più significative di questa band, nata alcuni anni fa da un sogno avuto in Africa da Davide Borra, musicista classico diplomato al Conservatorio, che suonando insieme alla gente di uno sperduto villaggio africano intuisce il grande valore della musica come linguaggio universale che mette in relazione in modo unico e straordinario persone anche molto diverse tra di loro. Davide sogna di fondare una band che faccia di nuovo risuonare nelle piazze del mondo quel brivido di relazione e di umanità vissuto a Capo Verde.\r\n\r\nLo stesso anno Davide partecipa ad un concorso internazionale di musica nei pressi di Verona e conosce la pianista bulgara Lidiya Koycheva, figlia di Neno Koychev, noto musicista dei balcani. I due si innamorano ed insieme ad altri tre ragazzi formano una band che viene battezzata con un nome significativo: Kachupa, il piatto tipico e unico di Capo Verde, quel villaggio africano da cui era sorto il sogno, fatto di un miscuglio di alimenti diversi, semplici e naturali.\r\n\r\nIl leit motiv del libro è il DNA del gruppo: integrazione, relazione, rispetto delle diversità culturali e rispetto dei ritmi della natura interna ed esterna all’uomo.\r\n\r\nNon manca una puntuale introduzione sui valori fondanti della band, ancorati al patrimonio filosofico e culturale di riferimento, utilizzando un linguaggio sobrio e divulgativo, ma concettualmente ben fondato. Si spazia da Bergson ad Heidegger fino ad arrivare al noto sociologo Bauman, solo per citarne alcuni.\r\n\r\nAnche vari aneddoti coloriti e molto divertenti sulle vicende vissute dalla band: dalle tournée in giro per l’Italia e all’estero, suonando nelle piazze e nelle strade, fino ad arrivare ai grandi concerti su palchi importanti non solo in Italia ma anche all’estero. Leggendo il libro ci si divertirà molto, spaziando dalla vita estiva sui furgoni alla finale delle selezioni di Sanremo alla condivisione del palco con artisti come Vinicio Capossela, Eugenio Bennato, Modena City Ramblers, Casinò Royale, etc. Un percorso ricco di soprese, di affetti, di vita vissuta facendo comunità, fratellanza e integrazione.\r\n\r\nUn libro che la Kachupa ha sentito profondamente di dover scrivere per i suoi già numerosi fans e, soprattutto, per farsi conoscere da chi ancora non li conosce e intende sposare, insieme a loro, la causa dell’integrazione, della comunione contribuendo da protagonista a dare un nuovo volto alla globalizzazione. A cominciare dalla musica.\r\n\r\n \r\n
Terzo Binario esce il 26 ottobre su etichetta INCIPIT RECORDS con distribuzione EGEA. Management: Ettore Caretta // info@intersuoni.it // Tel Fax +39 011 8127525
\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nI motivi che legano Kachupa e Slow Food sono molteplici, tutti riconducibili alla grande coerenza e convergenza di ideali, principi e obiettivi. Lo stesso nome della Band, Kachupa, è un piatto tipico africano, di Capo Verde, che mischia più ingredienti per ottenere un sapore originale e inimitabile. I motivi di convergenza sono espressi di seguito in più punti:\r\n\r\n \r\n\r\n• La Kachupa ha come suo logo la tartaruga, simbolo della lentezza delle cose fatte bene, dell’arte musicale intesa non come mero prodotto di consumo, ma come espressione delle diversità delle culture e vissuti profondi;\r\n\r\n• L’arte vista non come omologazione di massa; la Kachupa è contro la globalizzazione omologatrice; è a favore e si impegna per una globalizzazione delle diversità, che metta in dialogo e rispetti le differenze. La diversità è un valore.\r\n\r\n• La Kachupa ha coniato il termine bio-musica, con riferimento ad una musica che esprima il vissuto vero, che riscopra il ritmo autentico della vita dell’uomo e della natura. Una concezione del tempo meramente utilitaristica e volta al profitto, come oggi avviene su larga scala nell’agricoltura e si riversa nell’alimentazione, produce disastri che ben conosciamo (ambientali, alimentari e quindi umani).\r\n\r\n• La Kachupa è per una slowmusic, non nel senso di una musica lenta, ma di una musica che esprima nelle note, nel ritmo e nelle parole qualcosa di più vero di quello che esigono le semplici leggi di mercato e di consumo; qualcosa che parta da una creatività lenta, dall’ascolto dei ritmi della natura.\r\n\r\n• La Kachupa vuol stare alla musica come la Slow Food al cibo;\r\n\r\n• La Kachupa parte dalla strada, dalla gente, dal basso; la Kachupa ha una lunga esperienza di musica in giro per l’Europa fatta di arte di strada, di conoscenza delle diverse culture, di integrazione. La band stessa è insieme di musicisti provenienti da diverse regioni d’Italia e la cantante è bulgara.\r\n\r\n• La Kachupa vuol fare della musica uno strumento di integrazione, promuovendo la salvaguardia delle diversità musicali, ricercando le musiche popolari soprattutto del bacino del Mediterraneo, culla della nostra civiltà;\r\n
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NOTE BIOGRAFICHE
\r\nLa Kachupa è un piatto tipico di Capo Verde (Africa) con verdura, frutta, legumi, cereali e pesce,ingredienti poveri ma ricchi di vitamine e di vita! L’energia Kachupa nasce da questa semplice zuppa, simbolo di semplicità e di amore verso la natura. La Kachupa Folk Band nasce come band di strada, e di strada ne ha mangiata davvero tanta in giro per l’Europa! All’inizio c’era un piccolo carretto sul quale il batterista suonava cassa e pentole e il resto della band suonava intorno alla carovana! Questo carretto magico ha fatto vendere circa 5000 cd alla band in Italia e Francia. Iniziano a poco a poco ad arrivare e-mail di gente che vuole i Kachupa alle varie feste di paese, matrimoni, vendemmie e via dicendo! Così la band decide di entrare in uno studio di registrazione e fare un cd vero dal titolo “GABROVO EXPRESS”, disco molto fortunato perché dopo pochi mesi viene premiato da RADIO POPOLARE Network al MEI di Faenza come miglior disco autoprodotto del 2006. Nel maggio 2006 Gabrovo Express esce in edicola in allegato alla rivista “World Music Magasine”, l’energia Kachupa aumenta e la band inizia a suonare in prestigiosi festival e rassegne dividendo il palco con importanti artisti quali, EUGENIO BENNATO, TULLIO DE PISCOPO, MODENA CITY RAMBLERS, CASINO ROYALE , ALBANO, EUGENIO FINARDI, VINICIO CAPOSSELA, MAU MAU fino a suonare alla Notte della Taranta 2010 come vincitori del concorso “NOTE PER LA NOTTE” . Nel frattempo la Kachupa Folk band partecipa alla trasmissione “quelli che il calcio” condotta da Simona Ventura su Rai2, poi partecipa alla trasmissione “I Raccomandati” condotta da Carlo Conti su Rai 1! Nonostante i continui successi i Kachupa han continuato a fare spettacoli in strada per non perdere la magia dell’arte di strada…dove gli spettacoli diventano fiabeschi e talvolta surreali. Nel 2011 esce un disco di svolta della band, 12 brani originali che raccolgono la loro storia, i viaggi, le feste vissute. Un disco pieno di energia Kachupa, dove i testi sono rivolti alla coscienza, alla ragione a volte all’altra parte di noi stessi, senza la quale una ragione non ci sarebbe. In ottobre vincono il premio Sanremo Village 2011 e in dicembre arrivano ad essere anche vincitori di “CartaSI Area – Sanremo 2011”. Nel 2012 vengono proclamati THE ABSOLUTE 2012 vincendo il primo premio dell’ “Inedited World Music Festival” di Rimini e la collaborazione a Londra negli studi di BLUEY MAUNICK, chitarrista fondatore e produttore della band internazionale INCOGNITO. Inoltre nello stesso anno arrivano ad essere i vincitori dell’UMBRIA MEI FOLK CONTEST 2012. Un nuovo treno Kachupa è pronto per partire, toccare nuovi luoghi, culture, gente… per mescolarsi insieme e far nascere l’Energia Kachupa, un miscuglio unico e divertente di musica e magia, da mani che sudano e si consumano sui tamburi, sulle corde, sugli strumenti.\r\n
LINE UP BAND
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Lidiya Koycheva: voce
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Davide Borra: fisarmonica, voce
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Alberto Santoru: basso elettrico, voce
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Mattia Floris: chitarre, voce
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Angelo Dalmasso: Tastiere
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Corrado Vergano: percussioni
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Manuel Prota: batteria