JOVANOTTI A GLAMOUR:\r\n”LA CATASTROFE DELLA POLITICA NON MI FA DIVENTARE CINICO, MA MIGLIORE”\r\n\r\nLorenzo Cherubini è il primo uomo in copertina in 20 anni di Glamour con una cover in realtà aumentata
\r\n\r\n«C’è stata una crisi del nome Jovanotti tra i 30 e i 40. Imbarazzante dopo i 23, è ritornato buono dopo i 40. È un nome che definisce un’anima». Si racconta così Lorenzo Jovanotti Cherubini, a cui Glamour dedica la copertina del numero di ottobre, in edicola dal 25 settembre. Per la prima volta un uomo è protagonista della cover del mensile Condé Nast per un servizio di moda e di auguri: 25 anni di carriera lui, 20 anni di edicola di Glamour. Quella di Jovanotti è un’intervista a più mani: 9 domande sono del giornalista – besteller Massimo Gramellini, 10 dello scrittore Michele Dalai, le altre di Glamour e delle lettrici del mensile. Sei uno dei pochissimi artisti italiani a rimettersi in gioco: è così difficile? (Dalai) «Per me è un bisogno vitale. In realtà mi creo delle gavette a hoc, per crescere senza annoiarmi: ho fatto “Non m’annoio proprio” perché tendo ad annoiarmi. È una frenesia quasi patologica. Sono ipercinetico. A volte, la testa mi va troppo veloce. Se vado a vedere un bel film, mi viene voglia di fare il regista, idem per il balletto: vorrei subito essere Roberto Bolle». Nonostante la vita ti abbia segnato, tu canti la leggerezza e la speranza. Ma nel quotidiano ti senti davvero così o sei un depresso latente come spesso si dice siano gli artisti? (Gramellini) «Sono un combattente in un fronte di resistenza. Significa glorificare l’energia, me la sono presa un po’ come una missione: soprattutto quando si diventa grandi, si ha una figlia, si deve portare avanti una fiaccola. La vita è un casino, ma bisogna opporsi con la forza. C’è una linea di depressione nella mia famiglia: mi ha trasmesso un senso di smarrimento che mi porta a voler acchiappare tutte le cose. Il limite tra il nostro talento e la nostra malattia spesso è molto sottile». A parte la musica, che cosa ti ha aiutato di più a evolvere: i libri, i viaggi o l’amore? (Gramellini) «L’amore. Poi tutto il resto è una meraviglia, tutto un gioco. Il mondo è un Luna Park. Ma l’amore è la cosa più importante». Racconti qualcosa che ti è successo di recente e ti ha messo in circolo energia positiva? (Gramellini) «La fiducia, l’affetto che sento intorno a me. A volte mi sento come se qualcuno mi soffiasse alle spalle, mi incitasse. Questa cosa qui mi mette voglia di fare meglio. La catastrofe della politica non mi fa diventare cinico, ma migliore». Dopo anni di titubanze hai deciso di affrontare un tour negli stadi, perché? (Dalai) «Mi piacerebbe farlo la prossima estate. Perché è arrivato il momento, perché a un certo punto la pera è matura e cade dal ramo, bisogna trovarsi sotto con la mano e beccarla». L’elettronica cambia una volta di più il modo di fare musica, i dj sostituiscono le rockstar. Li ascolti? (Dalai) «Ascolto quasi solo dj ultimamente. Trovo che il rock ha già scritto i suoi… grandi romanzi russi». Che cosa diresti a un giovane che non ha ancora trovato il suo talento, il sogno da inseguire? (Gramellini) «Di fare un talento di questo suo non trovare un talento. Gli inquieti, i nervosi sono quelli che fanno succedere delle cose. Io non ho trovato il mio talento. Quello che faccio non è talento. Il mio talento è la curiosità, la ricerca, il non accontentarmi mai». La copertina di Glamour con Jovanotti è in realtà aumentata: con lo smartphone puntato sulla copertina si può accedere a video inediti girati appositamente per le lettrici. Come? É sufficiente scaricare gratuitamente l’app Aurasma Lite da Apple Store o Google Play. Aurasma Lite funziona su IPhone4, iPhone4S, iPad2, iPad3 e sulla maggior parte dei dispositivi Android.\r\n\r\nFonte: Mara Vitale Comunicazione