\r\n\r\nEsordio per il cantautore salentino d’adozione, con una canzone dedicata ad una insolubile sostanza d’amore.\r\n
\r\nIn questo brano è il pianoforte lo strumento voce della canzone. È lui infatti che accompagna il ritornello in questo ritmo dondolante che accentua le parole e il senso della canzone. È la linea guida di tutto il brano, un brano dalla linea melodica semplice ma intensa con l’uso di sonorità altrettanto lineari, tipiche del genere. La tranquillità iniziale, in cui le parole sono accompagnate dal pianoforte, vede crescere l’uso degli strumenti, fino alla parte finale, in cui tutti gli strumenti seguono una linea melodica che porta alla conclusione del brano.\r\n\r\nDopo aver conseguito degli studi di pianoforte, si dedica allo studio del canto, in particolare del canto lirico. Ma le influenze in ambito musicale sono molteplici. Nato con cantautori come Battisti, Venditti, De Andrè, in seguito il percorso musicale si muove anche verso gli anni della psichedelia, con i Pink Floyd. Gli studi classici, in particolare lo studio di musicisti come Mozart, Beethoven, lo portano a ricercare un livello compositivo che attinge da queste varie influenze ma che non si sposta dalla semplicità, dalle linee melodiche anch’esse semplici e d’effetto in cui è il pianoforte lo strumento voce dei brani.\r\n\r\n \r\n\r\nwww.facebook.com/marco.menna.1238