Il Dottor David Belfiori, direttore della Riserva WWF Ripa Bianca di Jesi, nelle Marche, ci racconta della necessità di indire una petizione su internet per sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di riaprire il Centro Recupero Animali Selvatici. Centro che in passato ha soccorso, curato e riabilitato alla vita libera migliaia di esemplari appartenenti ad oltre cento specie di animali selvatici che condividono con noi l’ambiente che abitiamo. Chiediamo ai nostri lettori di contribuire con la propria firma utilizzando il link in fondo all’intervista.\r\n\r\nCi puoi raccontare cos’è e com’è nato il Centro Recupero Animali Selvatici della Riserva Naturale Ripa Bianca di Jesi?\r\n\r\n\r\nIl Centro Recupero Selvatici Animali “Ripa Bianca” è un centro che cura, riabilita e libera in natura gli animali selvatici (uccelli, mammiferi, rettili, ecc.) feriti o in difficoltà che vengono portati al centro. Il CRAS “Ripa Bianca” attualmente ubicato presso la sede della Riserva è nato come naturale evoluzione del CRAS del WWF Marche attivo fin dal 1983. Con la nascita della Riserva e la realizzazione di strutture dedicate alla cura e riabilitazione (voliere, box, pronto soccorso veterinario) le attività del CRAS si sono trasferite all’interno della Riserva. Tale localizzazione è ottimale poiché situata nei pressi dello svincolo Jesi Est della S.S. 76 Ancona-Fabriano e quindi facilmente e velocemente raggiungibile. Inoltre la presenza della sede della Riserva Ripa Bianca di Jesi consente lo sviluppo di sinergie in diversi ambiti: utilizzo delle stesse strutture, attrezzature e personale, educazione ambientale, diminuzione delle spese generali ed amministrative.\r\n\r\n\r\nQuali sono le motivazioni che hanno portato alla chiusura del Centro Recupero?\r\nLe motivazioni che hanno portato alla chiusura del CRAS sono esclusivamente di carattere economico in quanto il finanziamento previsto dalla Regione Marche di € 15.000,00 non è sufficiente a garantire l’apertura annuale del centro. La cifra necessaria è di € 50.000,00 utilizzata per coprire le spese veterinarie in quanto la normativa vigente indica l’obbligatorietà della presenza di un Direttore Sanitario e di una Clinica Veterinaria di supporto che garantiscano la ricezione dell’animale ferito, la sua cura e la sua riabilitazione in apposite strutture che può durare anche alcuni mesi. Gli altri costi da sostenere riguardano: i materiali medici di consumo, i farmaci, l’alimentazione quotidiana e naturalmente le spese vive di gestione ordinaria e di manutenzione delle strutture di degenza e riabilitazione, le spese amministrative e di personale.\r\n\r\n\r\nCome nasce l’esigenza di coinvolgere i cittadini in una raccolta firme come quella che si sta diffondendo in questi giorni su internet?\r\nDopo vari tentativi andati a vuoto di richiesta di fondi alle amministrazioni pubbliche penso che l’ultima possibilità rimasta sia il coinvolgimento dei cittadini che in questi anni di attività del CRAS hanno dimostrato una notevole sensibilità verso la cura della fauna selvatica. Sono convinto che l’espressione della volontà di migliaia di persone di far riaprire il CRAS “Ripa Bianca” potrà convincere gli amministratori ed i politici della sua importanza e quindi condurre alla presenza di un adeguato stanziamento economico a suo favore.\r\n\r\n\r\nCosa prevede attualmente la legislazione per la tutela degli animali selvatici?\r\nLa tutela degli animali selvatici nella Regione Marche è regolamentata dalla Legge Regionale N. 7 del 1995. L’art. 26 bis cita testualmente:\r\n“Soccorso e riabilitazione della fauna selvatica rinvenuta in difficoltà”\r\n1. Le Province assicurano la cura e la riabilitazione della fauna selvatica rinvenuta in difficoltà, in particolare di quella appartenente a specie protette. A tal fine, in ogni provincia è costituito un centro di recupero degli animali selvatici (CRAS).\r\n2. La Giunta regionale con deliberazione stabilisce le modalità di funzionamento dei centri di cui al comma 1, nonché le modalità operative concernenti la segnalazione e la consegna degli animali rinvenuti, feriti o debilitati, le attività di soccorso, la detenzione temporanea e la liberazione degli animali.”\r\nCome scritto chiaramente nell’articolo, ogni provincia di deve dotare di un Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) e la giunta regionale ne stabilisce le modalità di funzionamento. Ad oggi questo articolo di legge è completamente disatteso.\r\n\r\n\r\nQuali sono gli obiettivi del Centro di Recupero, a breve e a lungo termine?\r\nL’obiettivo prioritario del centro a breve e lungo termine è curare e ridare la libertà in natura al maggior numero possibile di animali selvatici. Complessivamente dal 2004 al 2010 il centro ha ricevuto 2.234 animali selvatici appartenenti a più di 100 specie diverse.\r\n\r\nLa cura e riabilitazione di animali selvatici feriti è un importante attività di conservazione della natura e di sensibilizzazione ambientale. L’azione di un Centro Recupero Animali Selvatici assume valenze plurime quali: tutela della biodiversità (reintroduzione in natura di esemplari di specie di elevato valore per la conservazione); educazione ambientale (osservazione da parte dei visitatori di alcuni esemplari non più recuperabili e conoscenza delle caratteristiche biologiche e delle cause del loro ricovero); attività sociale (coinvolgimento di volontari nella gestione di alcune attività del centro).\r\n\r\n\r\nPerché è così importante che ogni cittadino contribuisca con la sua firma?\r\nPerché più firme ci sono maggiore potrà essere la sensibilizzazione degli assessori e politi che possono concedere il contributo al CRAS “Ripa Bianca”.\r\n\r\nPER FIRMARE LA PETIZIONE PER LA RIAPERTURA DEL CENTRO RECUPERO ANIMALI SELVATICI REGIONALE DI RIPA BIANCA DI JESI https://firmiamo.it/salviamo-animali-selvatici-riapertura-cras-wwf-ripabianca\r\n\r\nIntervista e foto di: Cinzia Ciarmatori