Alberto Laurenti è un apprezzato autore ha al suo attivo oltre un milione di copie vendute in tutto il mondo, arrangiatore e produttore artistico di artisti come Tiromancino, Renato Zero, Franco Califano (con lui ha composto le musiche di circa 40 canzoni), Gabriella Ferri, Nino D’Angelo e Roberto Murolo.\r\n\r\nDa poco è uscito il suo nuovo lavoro “AL CROCEVIA DELLA MUSICA è un lavoro che racchiude sonorità e strumenti di tutta l’area mediterranea, dai Balcani al Marocco, nascondendo in quasi tutte le tracce una vera passione per la rumba, quella gitana e magrebina, fino a quella nata dall’incontro dei neri d’Africa con il mondo latino. Il liuto arabo, la chitarra portoghese, le chitarre flamenche, duduk e flauti arabi, insieme alle percussioni di tutto il mondo, rendono queste canzoni (soprattutto quelle d’amore) un vero viaggio in tutti i Sud del mondo”.\r\n\r\nNoi l’abbiamo incontrato per saperne qualcosa di più… ecco cosa ci ha raccontato.\r\n\r\nHa diretto due volte l’orchestra al Festival di San Remo, l’orchestra dell’ultima edizione del “Maurizio Costanzo Show” e quella del programma di Canale 5 “Cultura Moderna Slurp”.\r\n\r\nCosa si può trovare nel Crocevia della musica?\r\nPremetto che il titolo di questo album nasce da una risposta data qualche tempo fa da Goran Bregovich: gli chiesero cosa fosse per lui Instanbul da un punto di vista musicale e lui rispose “Il crocevia della musica tra Oriente ed Occidente” ed ho pensato che niente potesse meglio rappresentare le mie ambizioni musicali multietniche.\r\n\r\nQuando nasce Rumba de Mar? Rumba de Mar nasce nel 2000, come colonna sonora delle serate al Billionaire di Porto Cervo con Flavio Briatore, in quegli anni irripetibili, quando il pubblico era “veramente” internazionale e ricettivo. Ancora ricordiamo Phil Collins alla batteria con noi per un’ora intera, l’interesse di Rod Stewart verso le nostre sonorità, la curiosità di Zucchero nell’ascoltare Diamante in versione arabesque e la passione del jet set mondiale per la rumba gitana che da allora proponiamo in ogni nostro live.\r\n\r\nTu hai scritto per altri come Zero, Tiromancino e molti altri. È diverso scrivere per te stesso?\r\nA parte Franco Califano,che ritengo il più grande poeta paroliere della canzone italiana , con il quale ho un rapporto speciale (ad oggi ho scritto per lui e con lui 46 canzoni), solitamente ragiono invertendo i termini, ovvero: scrivo senza pensare e poi mi domando chi potrebbe cantare quello che ho scritto. Quando mi accorgo che un brano mi appartiene troppo,lo metto da parte per il progetto Rumba de Mar.\r\n\r\nQuando nasce l’Ensemble Ethnique, sotto quali spinte?\r\nNasce dalla voglia irrefrenabile di scrivere senza barriere, geografiche e temporali. Ho attinto contemporaneamente alla Romanza dell’Ottocento e alle mie esperienze di viaggiatore, facendo nascere brani Chill Out (in tempi non inflazionati come oggi) che hanno fatto il giro del mondo. Un brano su tutti è “Asilah”, che ho riproposto anche in questo album con i Rumba de Mar, e che scopro ogni giorno quanto sia usato anche nel mondo arabo, proprio come se fosse un loro pezzo tradizionale…una grande soddisfazione per me. 5) Cosa ti aspetti da questo nuovo progetto musicale? Ad un certo punto ho avuto l’esigenza di fondere il sound chill out di Ensemble Ethnique con le rumbe di tutto il mondo dei Rumba de Mar. E questo è stato possibile soltanto sfornando 10 inediti ad hoc…ascoltare per credere!!\r\n\r\nIntervista di: Cinzia Ciarmatori