In occasione della Giornata dedicata al Camoscio dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nell’ambito del LIFE Day che l’Unione Europea promuove per celebrare i 20 anni del programma LIFE, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini consegna oggi al WWF un riconoscimento per la propria azione a tutela della specie.\r\n\r\nIn particolare, il WWF oggi viene premiato dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, per aver ideato l’operazione di costituzione di popolazioni di camoscio al di fuori del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e per aver realizzato, in collaborazione con quest’ultimo, la prima reintroduzione del camoscio sulla Maiella – ancora prima della nascita dell’omonimo Parco Nazionale – grazie al progetto realizzato proprio presso l’Oasi WWF di Lama dei Peligni.\r\n“E’ questo un classico esempio di come le nostre Oasi rappresentino autentici laboratori per la conservazione della biodiversità, con buone pratiche che hanno aperto la strada a molti progetti di conservazione realizzati oggi dal sistema dei parchi nazionali e regionali del nostro paese”, spiega Stefano Leoni, presidente del WWF Italia.\r\n\r\n \r\n\r\n“Il progetto di reintroduzione del camoscio nei parchi dell’Appennino centrale rappresenta infatti un esempio importante di come le nostre aree naturali protette possono fare sistema condividendo importanti obiettivi di conservazione di habitat e specie”, ha aggiunto Franco Ferroni, Responsabile Policy Biodiversità, Aree Protette, Politiche Agricole e Sviluppo Rurale del WWF Italia.\r\n\r\n \r\n\r\nRisale invece al 2006 il progetto LIFE con cui il WWF ha avviato la reintroduzione del camoscio nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, donando al parco lo studio di fattibilità che ha portato al ritorno del camoscio con la realizzazione negli anni successivi di altri due LIFE.\r\n\r\nIl Parco Nazionale dei Monti Sibillini, premiato dal WWF nel 2010 con il ‘Panda d’Oro’ per il progetto di reintroduzione del camoscio appenninico, è la più recente area protetta nazionale interessata dal piano di ripopolamento di questa specie simbolo del patrimonio di biodiversità dell’Appennino.\r\n\r\n\r\nOLTRE IL CAMOSCIO DAY: LA TUTELA DEL WWF SULL’APPENNINO. Così come per il camoscio appenninico, il WWF da decenni opera nel nostro paese per tutelare e preservare per le generazioni future di specie simbolo come il lupo, l’orso, la lontra, il gipeto, l’aquila reale, il capo vaccaio, il nibbio reale, ma anche specie meno conosciute e carismatiche come il pelobate fosco e la rosalia alpina, il macaone sardo e la salamandrina dagli occhiali, la primula di palinuro e le splendide abetine del’Appennino.\r\n\r\nOggi il WWF è impegnato in altri progetti LIFE come il LIFE Arctos, per la conservazione dell’orso bruno marsicano,e il LIFE Ibriwolf per evitare che l’ibridizzazione con il cane possa farci perdere il lupo e la sua unica identità, e questo nuovo riconoscimento non fa altro che stimolarci ad andare avanti e a cercare di potere lavorare con la società civile per conservare per tutti noi il nostro ricco ed unico patrimonio di biodiversità.\r\n\r\n\r\nFonte: WWF