Roma, Milano e Ancona fuori legge per il PM10 torna anche il “fantasma” Benzene\r\n\r\nMal’aria nazionale: nei primi quattro mesi del 2012 sono già 39 i capoluoghi che hanno superato i limiti di legge per il PM10: Parma, Cremona, Vicenza e Alessandria soffocate dallo smog. Allarme rumore: decibel sempre oltre la norma, sia di giorno che di notte.\r\n\r\nLegambiente: “La nostra formula anti-smog per i centri urbani:\r\n\r\n30% di spostamenti in bici, 30% di corsie preferenziali, zone 30, Ztl e pedonalizzazioni”\r\n\r\nCittà grandi e piccole soffocate da aria malsana, troppe macchine e troppo asfalto, come Ancona, che un giorno su due ha fatto registrare valori di PM10 fuori legge. Roma e Milano, le città più critiche, dove i valori delle polveri sottili due giorni su tre hanno superato il valore limite stabilito dalla normativa vigente per la protezione della salute umana. Anche le centraline delle Arpa riportano l’allarme mal’aria: a meno di 4 mesi dall’inizio del 2012 sono già 39 i capoluoghi off-limits per aver superato il bonus di 35 giorni di superamento della concentrazione massima media giornaliera di PM10 concesso dalla legge in un anno. A guidare la classifica delle città italiane più inquinate troviamo Parma e Cremona, entrambe a quota 70 superamenti, seguite da Alessandria e Vicenza con 68 giorni.\r\n\r\nRiappare anche il fantasma del benzene, con valori fuori legge in quattro città su otto. Ma lo smog non è il solo pericolo: la vertenza inquinamento acustico coinvolge tutte le città monitorate. Le più assordanti: Roma, Napoli, Genova e Milano.\r\n\r\nQuesto il quadro complessivo presentato a conclusione della ventitreesima edizione del Treno Verde, la grande campagna di rilevamento dell’inquinamento atmosferico ed acustico nelle città italiane realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il contributo di Enel Green Power.\r\n\r\nTrentadue giorni sui binari, otto città monitorate, (Potenza, Napoli, Roma, Grosseto, Genova, Milano, Venezia, Ancona), migliaia di cittadini e circa diecimila alunni coinvolti e informati sui temi della mobilità sostenibile, dell’inquinamento atmosferico e acustico, del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili. In tutte le città dove ha fatto tappa, il Treno Verde ha rilevato i dati relativi alla qualità dell’aria e dei livelli di rumore grazie alle attività del Laboratorio mobile della Struttura Operativa Laboratori di Prove e Misure di Rete Ferroviaria Italiana. Il convoglio è stato uno spazio itinerante dove riflettere ed incontrarsi, confrontarsi e capire che le possibilità per costruire città migliori, più vivibili e più sostenibili sono già qui, ma è necessario un impegno congiunto da parte di Amministrazioni Comunali, Regioni, cittadini e associazioni attive sul territorio, per invertire la tendenza che vede le nostre città indietro rispetto ai criteri ambientali richiesti anche dall’Unione Europea.\r\n\r\nNon solo PM10. A riportare ancora una volta l’attenzione al problema del traffico e dello smog cittadino è il dato sul benzene, che un giorno su tre a Napoli e Genova e due giorni su tre a Roma e Milano, ha superato il limite disposto per legge come massima media annuale. Si tratta di un inquinante ormai meno presente nelle città italiane ma molto pericoloso per la salute dei cittadini perché cancerogeno, attribuibile al traffico veicolare sempre più invasivo.\r\n\r\nInsieme allo smog, altra nota dolente nel nostro Paese è sicuramente l’inquinamento acustico che, dal punto di vista sanitario, meriterebbe la stessa attenzione riservata alle polveri sottili ed agli altri inquinanti atmosferici. I dati del monitoraggio del Treno Verde lanciano un messaggio ben preciso: in ognuna delle otto città visitate dal convoglio ambientalista sono stati registrati decibel oltre la norma di legge, sia di giorno che di notte. I decibel più alti sono stati riportati a Roma, Milano, Genova e Napoli. Gli effetti sulla salute e sulla vivibilità delle città sono evidentemente negativi, tuttavia, la complessa normativa italiana in materia di inquinamento acustico (Legge Quadro 447/95, Dpcm 14/11/1997 e Dpr 142 del 30/03/2004), in vigore già da alcuni anni, rimane per lo più sulla carta. E’ allarmante che la percentuale di popolazione che ricade sotto un piano di zonizzazione acustica non arrivi nemmeno al 50%, pari al 42,9% dei comuni e al 37% del territorio nazionale. Il problema rumore, ampiamente sottovalutato, necessita senza dubbio di maggiore attenzione e di interventi incisivi a livello nazionale. Bisogna adoperarsi per diffondere in tutti i Comuni misure anti-rumore: a partire dalle zonizzazioni acustiche, dove mancano, ma anche attraverso campagne di monitoraggio mappature e piani di risanamento, strumenti che dovranno assolutamente divenire una priorità di tutti i centri urbani italiani.\r\n\r\n“Puntando su soluzioni adeguate, le città possono essere il fulcro di un cambiamento sostenibile – afferma Rossella Muroni, Direttrice Generale di Legambiente -. Per quanto riguarda la mobilità urbana, la proposta di Legambiente punta ad un obiettivo riassumibile nella formula 30-30-30. Il traguardo da proporre, per il 2020 è quello di portare al 30% sul totale la percentuale di spostamenti in bicicletta in ambito urbano, trasformare in corsia preferenziale almeno il 30% della rete del servizio di trasporto pubblico locale di superficie, ampliare le zone 30, le Ztl e le isole pedonali. Il Treno Verde anche quest’anno ha girato in lungo e largo la Penisola -, conclude Muroni -, portando nelle città in cui ha fatto tappa, buone pratiche ed esperienze concrete che hanno dimostrato conseguenze positive sia nella qualità ambientale dei centri urbani che nella qualità della vita dei cittadini. Siamo convinti che il cambiamento sia possibile e replicabile, vogliamo guardare al futuro e cambiare il presente”.\r\n\r\n“L’inquinamento atmosferico e acustico delle principali città italiane – sostiene Lorenzo Radice, responsabile Politiche Ambientali di Ferrovie dello Stato Italiane – ha raggiunto ormai da tempo livelli preoccupanti, confermati dalla campagna di monitoraggio del Treno Verde. E sappiamo che il settore dei trasporti ha pesanti responsabilità in tal senso. Solo un riequilibrio modale, dall’auto privata verso il trasporto su ferro e le altre modalità di trasporto collettivo, oltre alle biciclette, può portare a una riduzione importante dei livelli di inquinamento nelle grandi città. Per realizzare un cambiamento così significativo, come Ferrovie Italiane siamo impegnati a migliorare e potenziare i nostri servizi, ma sono anche, e soprattutto, necessarie scelte politiche che inducano a preferire modalità di trasporto sempre più ecocompatibili”.\r\n\r\nFonte: Legambiente