Non perdere di vista i rischi ambientali e si acceleri sul ‘decreto rotte’, primo passo per una regolamentazione dei traffici marittimi nel Santuario dei Cetacei e in tutto il Mediterraneo\r\n\r\n“Il WWF, presente sull’Isola del Giglio con una propria delegazione, oggi ha incontrato il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano – rappresentato dal suo direttore, Franca Zanichelli, accompagnata dal Coordinatore territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato, Clara D’Arcangelo – con cui ha fatto un punto sulle problematiche ambientali connesse all’incidente della Nave Costa Concordia”.\r\n\r\n“Il WWF ha anche brevemente incontrato il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, con cui ha avuto un confronto sulla necessità di maggiori misure per la tutela dell’area. C’è infatti un problema di rilascio di materiali inquinanti all’interno della nave, che in questo momento rappresenta un ‘contenitore’ pericoloso: più a lungo resterà in mare, più alto sarà il rischio e l’entità dell’inquinamento”.\r\n\r\n“Il WWF ritiene che il vero nemico da battere sia il tempo. Occorre infatti accelerare, compatibilmente con le ricerche in corso dei dispersi e con le ispezioni sulla nave, le operazioni di messa in sicurezza dello scafo e quelle di trasbordo del carburante. Un eventuale peggioramento delle condizioni metereologiche aprirebbe nuovi fronti di rischio. Ben comprendendo la posizione del magistrato che ha posto sotto sequesto la nave e ha autorizzato in via prioritaria la ricerca dei dispersi, è necessario che ora si trovi anche il modo per procedere, contestualmente, con gli interventi ambientali”.\r\n\r\n“Il WWF chiede al Governo di non cedere rispetto all’ipotesi di regolamentazione delle rotte. A tale proposito l’associazione ritiene che il provvedimento predisposto dal Ministero dell’Ambiente sulle distanze di sicurezza dalle aree sensibili sia di grande importanza ma che costituisca solo un primo passo di una regolamentazione dei transiti marittimi che deve riguardare il Santuario dei Cetacei e, in futuro, in generale l’intero Mediterraneo. Pertanto, al di là delle distanze dalle coste, il WWF rinnova la richiesta di rotte certe e predefite, controllabili dai satelliti per il traffico commerciale pericoloso e in particolare per quello petrolchimico”.\r\n\r\nFonte: WWF