E’ tornata anche quest’anno il progetto “Alto Basso. Alla Soffitta e al Berti” a cura del gruppo “La Soffitta – Spazio delle Arti” e del Comune di Sesto Fiorentino. La seconda edizione vede anche la collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia. Un nuovo evento espositivo, ancora una volta dedicato all’arte del XX secolo, che coinvolge due spazi presenti sul territorio di Sesto Fiorentino: uno storico, “La Soffitta – Spazio delle Arti”, nella sede dell’Unione Operaia di Colonnata, nella parte alta della città, l’altro pubblico, di più recente apertura, il Centro espositivo “Antonio Berti”, nel centro cittadino. La mostra in programma per questa seconda edizione è concentrata sull’opera di Guido Spadolini, pittore e incisore fiorentino che trae ispirazione e affonda le proprie radici nella lezione dei Macchiaioli.\r\n\r\nGuido Spadolini: Retrospettiva di un artista della prima metà del ‘900\r\nSesto Fiorentino, fino al 22 gennaio 2012\r\n\r\nCentro espositivo Antonio Berti: dal lunedì al sabato dalle 16 alle 19.30 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle18,30\r\n\r\n”La Soffitta Spazio delle Arti”: dal martedì al venerdì dalle 21 alle 23, il sabato dalle 16 alle 19.30 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30.\r\n\r\nGuido Spadolini: retrospettiva di un artista della prima metà del ‘900\r\nSesto Fiorentino, 4 dicembre 2011 – 22 gennaio 2012\r\n\r\nIl Gruppo “La Soffitta, Spazio delle Arti”, intende dare continuità alla prima edizione di “Alto – Basso” che si è svolta a Sesto Fiorentino nei mesi di novembre e dicembre 2010, attraverso la realizzazione di un nuovo evento di rilevanza culturale che coinvolga i due spazi espositivi presenti sul territorio di Sesto Fiorentino: “La Soffitta Spazio delle Arti” di Colonnata, nella parte alta della città e il Centro espositivo “Antonio Berti”, più in basso, vicino al centro storico.\r\n\r\nIl progetto del Gruppo “La Soffitta”, che vanta una tradizione pluridecennale nell’organizzazione di mostre, è stato realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Sesto Fiorentino, che ha fortemente creduto in una nuova occasione di promozione culturale ed artistica per il territorio.\r\n\r\nLa scelta dell’autore di questa è ricaduta su un importante artista fiorentino della prima metà del XX secolo, non ancora molto noto al vasto pubblico: Guido Spadolini, padre dello Statista Giovanni Spadolini, dell’architetto Pierluigi e del medico radiologo Paolo. Per la realizzazione di questo evento il Gruppo “La Soffitta” si è avvalsa della compartecipazione della Fondazione Spadolini Nuova Antologia che si è resa disponibile non solo per il prestito delle opere, ma anche per una fattiva collaborazione all’organizzazione della mostra.\r\n\r\nL’occasione ci è propizia per far conoscere una figura che ha vissuto un particolare momento storico: Guido Spadolini nacque nel ventennio successivo all’Unità d’Italia, nel 1889, ed morì sotto i bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale, l’11 marzo del 1944, prestando soccorso ai feriti, in qualità di Capitano della Croce Rossa Italiana.\r\n\r\nCome per la precedente edizione, anche per quella del 2011, la curatela scientifica della mostra è stata affidata alla storica dell’arte Giulia Ballerini, alla quale è spettato, in collaborazione con la nipote Maria Donata Spadolini e sotto la supervisione del Presidente della Fondazione, Prof. Cosimo Ceccuti, la selezione delle opere provenienti in gran parte dalla Fondazione Spadolini – Nuova Antologia di Firenze.\r\n\r\nSolo due fino ad oggi le mostre che hanno presentato opere di Guido Spadolini: quella organizzata a Castiglioncello nel giugno del 2000 in cui è stata esposta un’esauriente serie di dipinti e incisioni legati al paesaggio: da una parte il Pian dei Giullari e dall’altro la costa livornese. La seconda mostra, presentata all’Accademia delle Arti e del Disegno nel 2006, è stata dedicata all’importante opera grafica di Guido Spadolini, riordinata e approfondita da due studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.\r\n\r\nIl presente progetto, oltre alla presentazione delle opere più note dell’artista, ha esposto diverse opere inedite, provenienti da collezioni private, spesso corredate da disegni o altro materiale preparatorio, col preciso intento di dare maggiore completezza possibile all’operato dell’artista e di approfondirne il discontinuo fare artistico.\r\n\r\n \r\n\r\nLa copiosa produzione di Spadolini è stata divisa in due grandi filoni: la pittura e la grafica che verranno esposte in sede separate. La doppia sede espositiva ha rispettato, per quanto possibile, questa divisione, mostrando due aspetti complementari dell’operato dell’artista: nello spazio espositivo “Antonio Berti” si possono ammirare i dipinti ad olio e alcuni pastelli, mentre nei locali de “La Soffitta” è stata la sezione dedicata alla grafica.\r\n\r\nAttraverso i disegni e le acqueforti è possibile ricostruire l’excursus pittorico dell’artista, seguire quel particolare uso del “chiaro-scuro” che inizialmente risente delle indicazioni artistiche fornitegli dall’artista Tito Lessi, suo maestro alla Scuola Libera di Nudo all’Accademia, della passione del segno di tradizione Fattoriana e del gioco di luce caratteristico di opere macchiaiole.\r\n\r\n \r\n\r\nDopo la Grande Guerra, sviluppato un linguaggio intimo e personale, Spadolini lavorò a contatto con artisti quali Plinio Novellini, Primo Conti e il giovane Pietro Annigoni, ma anche Ardengo Soffici. La sua passione per le fotografie, che usava come sussidio alla pratica artistica, è testimoniata anche dall’amicizia con Vittorio Alinari e dall’ingente numero degli scatti fotografici presenti nell’archivio della famiglia Spadolini ancora in fase di inventariazione, depositato presso la Fondazione Alinari per la fotografia.\r\n\r\nPer quanto riguarda la pittura, possiamo affermare che quelle di Guido Spadolini sono opere vissute nella pienezza degli affetti familiari: amava dipingere i dintorni fiorentini, soprattutto la “sua” Pian de’ Giullari, S. Margherita a Montici e la costa livornese (Castiglioncello, Rosignano, Vada), dimostrando sempre interesse per la natura in generale, nella sua ricca semplicità, fermandone i giochi di luce e i contrasti cromatici. Gli olii dell’artista offrono uno spaccato della “Toscana com’era”, con i suoi giardini, le sue ville, i suoi campi lavorati, colti attraverso scorci paesaggistici di grande coinvolgimento emotivo.\r\n\r\nIn mostra saranno presenti un centinaio di opere di Guido Spadolini, fra studi, disegni, pastelli su cartone, acqueforti, alcune con le relative lastre in zinco, numerose tele e tavole ad olio: di tutte le opere esposte saranno redatte le schede tecniche e le relative riproduzioni per arricchire la pubblicazione del catalogo che è stato edito da Polistampa Edizioni – Firenze, per la curatela della Dr.ssa Giulia Ballerini che si si è occupata degli approfondimenti critici e arricchito da alcuni interventi legati all’ambito storico e a quello biografico dell’artista.\r\n\r\nLa manifestazione ha beneficiato del patrocinio del Comune di Sesto Fiorentino, dell’Istituzione Sesto Idee e del patrocinio della Fondazione Spadolini Nuova Antologia\r\n\r\nFonte: Daniela Lombardi
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