Ci sono ancora troppi pescatori rispetto a quanto tonno rosso è legalmente a disposizione.\r\n\r\nIn occasione dell’apertura ad Istanbul dell’ICCAT (la Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell’Atlantico e del Mediterraneo) il WWF rende noti i risultati di un lavoro di ricerca sulla ancora sovradimensionata capacità di pesca rispetto alle quote di pesca legale.\r\n\r\nIl WWF sottolinea la necessità di continuare con il piano di riduzione della flotta e ribadisce – ancora una volta – la necessità di vietare l’ingrasso di tonno nelle gabbie galleggianti. Erroneamente chiamato allevamento, è questo il fenomeno che spinge i pescatori a pescare più del consentito. La domanda di tonno da “allevare” è eccessiva rispetto alle quote.\r\n\r\nIn questa 22 ° edizione dell’ICCAT il WWF si impegnerà, da un lato, a valutare l’effettiva attuazione del vigente piano di ricostituzione dello stock di tonno rosso e dall’altro a proporre alla commissione ICCAT che si adotti un piano di gestione (ora assente) della pesca del pesce spada.\r\n\r\nSebbene gli sforzi messi in atto siano stati tanti, la pesca illegale non dichiarata e non regolamentata (pesca IUU) è ancora largamente diffusa. Il nuovo studio del WWF sulla capacità di pesca del tonno rosso del Mediterraneo indica come sussiste un enorme eccesso di prelievo data la capacità di pesca presente.\r\n\r\nNel periodo 2008-2010, il WWF stima una cattura annua tra le 31.500 e le 34.000 tonnellate, valori notevolmente superiori alla corrente TAC (la cattura totale ammissibile). Questo sovradimensionamento della flotta (della capacità di pesca) implica largo spazio alla pesca IUU.\r\n\r\n”La sovra-capacità della flotta è un fattore chiave per determinare l’overfishing. La riduzione della flotta di tonnieri raggiunta in questi ultimi anni è ancora lontana dal porre fine alla sovra-capacità, i tassi di cattura potenziali sono stati molto sottovalutati dai gestori. ” afferma Marco Costantini, responsabile del Programma Mare del WWF Italia.\r\n\r\nSecondo il WWF la pesca IUU del tonno rosso non è ancora completamente sradicata in Mediterraneo. In particolare il WWF chiede l’ICCAT che vieti soprattutto la pesca in acque libiche, e che trasformi le aree di pesca in Libia in un Santuario per la protezione del tonno rosso.\r\n\r\nViene, poi, ancora una volta puntato il dito sulla opaca gestione dei cosiddetti allevamenti di tonno rosso. La tracciabilità dei tonni che vengono ingrassati negli allevamenti continua ad essere un miraggio. E ciò determina pesca IUU.\r\n\r\n”15 anni dopo l’inizio dell’allevamento del tonno rosso in Mediterraneo, gli impianti di ingrasso sono ancora dei buchi neri . Il WWF invita ICCAT ad adottare una soluzione tecnica che permetta la piena tracciabilità negli allevamenti senza ritardi oppure di vietare completamente la pratica dell’allevamento del tonno rosso”, ha aggiunto Marco Costantini.\r\n\r\nAltra specie nell’occhio del ciclone della pesca eccessiva ed illegale, è il pesce spada. Il WWF a riguardo invita l’ICCAT ad adottare un piano di gestione della pesca di questa specie basato su dati scientifici, che opti per ridurre la flotta e per impegnarsi a fondo a fianco della Comunità Europea per stroncare la ventennale pesca illegale del pesce spada con le reti derivanti in Italia. La pesca del pesce spada del Mediterraneo ha subito una rapida espansione alla fine del 1980 con conseguente forte calo della biomassa degli stock. La pesca attuale insiste sui giovanili, i pesci spada sessualmente immaturi, che non si sono ancora riprodotti. La crescente mancanza di riproduttori in mare non solo mina la produttività della pesca, ma mette a rischio anche la sopravvivenza della specie.\r\n\r\n”Un piano di recupero su base scientifica per il pesce spada del Mediterraneo ha bisogno di essere urgentemente adottato dall’ICCAT al fine di evitare un ulteriore deterioramento dello stock. A meno di non agire immediatamente, il pesce spada seguirà la stessa sorte del tonno rosso “aggiunge Marco Costantini.\r\n\r\nPER APPROFONDIRE https://mediterraneo.wwf.it/\r\n\r\nFonte: WWF