Revocare la norma che permette di costruire a soli 3 metri dai corsi d’acqua e rivedere il regolamento regionale le cui norme mettono oggettivamente a rischio le popolazioni e le loro attività. E’ questo, in sintesi, il contenuto di una lettera aperta del presidente del WWF Italia, Stefano Leoni, al presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, che in particolare fa riferimento ad un provvedimento, pubblicato sul Bollettino regionale del 20 luglio 2011, con cui è stato ridotto da 10 a 3 metri il limite minimo per costruire sui corsi d’acqua.\r\n\r\n“Caro Presidente Burlando – si legge nel documento – i fatti di questi giorni hanno drammaticamente evidenziato l’estrema vulnerabilità di un territorio come quello ligure dove i centri urbani anche di media e grande dimensione sono notoriamente localizzati in una fascia di terra stretta tra la montagna e il mare. La cementificazione ed impermeabilizzazione del territorio agiscono quindi da effetto moltiplicatore degli eventi atmosferici naturali.\r\n\r\n“Proprio perché la sappiamo consapevole della pericolosità della situazione che anche oggi vede il capoluogo regionale prostrato dall’ennesima alluvione, le chiediamo un gesto riparatore che possa segnare anche una svolta nella gestione del territorio regionale a cominciare dall’immediata cancellazione delle arbitrarie riduzione delle fasce di in edificabilità lungo i corsi d’acqua in contrasto con le disposizioni del Codice dell’ambiente (Dlgs.152/2006).\r\n\r\n“L’art.115 del Codice dell’ambiente, come le è noto, stabilisce che ai fini anche della conservazione della biodiversità della stabilizzazione delle sponde e della funzionalità dell’alveo “… le regioni disciplinano gli interventi di trasformazione e di gestione del suolo e del soprassuolo previsti nella fascia di almeno 10 metri dalla sponda di fiumi, laghi, stagni e lagune, comunque vietando la copertura dei corsi d’acqua che non sia imposta da ragioni di tutela della pubblica incolumità (…)”.\r\n\r\n“La Regione Liguria ha recentemente infranto questo precetto con l’art. 4 del Regolamento regionale n. 3 del 14 luglio 2011, disponendo che le fasce di tutela in cui è vietato costruire in tutta la Liguria vengano ridotte da 10 sino a 3 metri nei centri urbani per corsi d’acqua di carattere torrentizio, che nel loro basso corso sono già storicamente costretti nelle città da coperture (peraltro anch’esse vietate se non per tutelare l’incolumità pubblica!), plateazioni, tombinature e canalizzazioni artificiali”.\r\n\r\n“Il WWF Italia – conclude Leoni – ritiene che tale disposizione sia illegittima oltre che pericolosa visto che la storia della Liguria è caratterizzata dalla ricerca ossessiva e spesso eccessiva di aree su cui sviluppare attività e insediamenti umani. Pertanto è necessario revocare immediatamente tale provvedimento e procedere ad una revisione del regolamento regionale per evitare rischi alle popolazioni e alle loro attività”.\r\n\r\nFonte: WWF