Ricordi, persone, musica, canzoni e digressioni, Ivano Fossati si racconta con parole e immagini e, parlando di sé, descrive un pezzo dell’Italia di ieri e di oggi. I suoi album e le sue canzoni sono il punto di partenza per percorrere le passioni e gli avvenimenti che hanno attraversato una generazione, i suoi dischi del cuore, i Paesi che lo hanno ispirato.\r\n\r\n“Sono nato in una famiglia operaia, in parte disgregata. Mio padre se ne andò la prima volta quando avevo un anno. Da ragazzo ho avuto anche molte compagnie instabili e rischiose dalle quali mi ha allontanato la passione per la musica che non ammetteva distrazioni buone o cattive. Non mi andava di studiare, così ho smesso presto e più avanti ho letto quasi tutti i libri che i miei occhi e la mia memoria potevano contenere.\r\n\r\nQuesta non è un’autobiografia, ma il racconto forse anche incompleto di oltre quarant’anni di musica. Ci sono alcuni dei dischi che mi hanno fatto crescere e ci sono gli strumenti con cui ho costruito le mie canzoni. Ci sono i miei amici.\r\n\r\nÈ anche il racconto di come il mio futuro, del quale non mi curavo, sia diventato giorno dopo giorno, viaggio dopo viaggio, incontro dopo incontro, il mio presente e poi sia scivolato in buona parte alle mie spalle. Ma con leggerezza, e si sia lasciato trasformare nella canzone piccola e piena di speranza che dà il titolo a questo libro”.\r\n\r\nNello stesso giorno di pubblicazione del libro, il 4 ottobre, uscirà anche il nuovo album di inediti di Fossati dal titolo “Decadancing” (Emi Music Italy).\r\n\r\nFonte: Monica Ripamonti