Volterra (Pi), città toscana che custodisce un immenso patrimonio artistico che va dagli Etruschi al Rinascimento, apre una grande finestra sull’arte italiana del Novecento. Questo grazie alla mostra “Attraverso il Novecento. Mino Rosi: l’artista e la collezione da Fattori a Morandi” ospitata dal 18 giugno al 9 ottobre 2011 nelle sale del Palazzo dei Priori, promossa dal Comitato Esposizioni 2011 formato dal Comune di Volterra, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e Consorzio Turistico Volterra, Valdicecina a Valdera e curata da Nicola Micieli. Grazie ad un percorso espositivo di oltre 150 opere, la maggior parte della collezione “Mino e Giovanni Rosi” custodita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra su espressa volontà dell’artista, ma anche da prestatori privati come l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, la mostra presenta cronologicamente le opere di Mino Rosi, equilibrato pittore dall’instancabile vena poetica ( Volterra 1913 – Siena 1995), insieme a quelle dei tanti artisti del Novecento toscano e italiano con cui aveva legato stretti rapporti personali grazie al suo raffinato senso di collezionista. Rosi infatti viaggiava molto e quando non viaggiava era una spugna che assorbiva qualunque novità sull’arte contemporanea attraverso lettere e conversazioni con i suoi amici artisti. Questo gli ha permesso di raccogliere nel tempo incisioni, disegni, dipinti, acquarelli, pastelli di Soffici, Rosai, Viani, Viviani, Bartolini, Moses Levy, Carrà, De Pisis, Guttuso, Mafai, Morandi e Sassu, solo per citarne alcuni. Per quanto riguarda l’attività artista di Mino Rosi si può definire uno sperimentatore di tutte le tecniche e attivo nei diversi settori della ricerca e dell’applicazione artistica (dal disegno all’incisione, dall’acquarello all’olio al pastello, dalla ceramica alla vetrata e al mosaico). Nei suoi quadri si trovano figure e oggetti della quotidianità ma soprattutto il paesaggio toscano come portatore dei segni dell’uomo, e da questo per tanta parte modellato e formato. In particolare le campagne intorno Volterra e la Val d’Era che aveva frequentato in gioventù. “Sulle tracce ideali di Corot che li aveva già visitati – scrive il curatore Nicola Micieli – Rosi attinse in quei luoghi la linfa della sua ispirazione che è stata la base della sua ricerca. Un linguaggio pittorico agile e vigoroso inteso a reperire nel mutevole aspetto del mondo fenomenico, i propri contenuti e la propria regola formale con un segno portato con estrema concisione, rapido e analitico nei tracciati, capace di cogliere il paesaggio nei suoi attimi e nei suoi mutamenti come un colpo di vento tra le fronde e il baluginare della luce tra le nuvole. I suoi fulminanti disegni a penna degli anni Quaranta – aggiunge – sono tra i più alti del disegno italiano del tempo trovando in Luigi Bartolini la sua più attuale corrispondenza poetica oltre che a Soffici e Rosai”. Rosi è stato anche un attento animatore artistico e culturale a Pisa e in Toscana, ha anticipato nella sua attività quella che oggi si chiamerebbe la tutela dei beni culturali ampiamente intesi anche paesaggistici. Fu infatti proprio lui a compiere, forse inconsapevolmente, l’atto preliminare di ogni corretta procedura di tutela documentando con dei disegni la situazione dei monumenti, delle chiese e del tessuto urbano medievale di Pisa prima della Seconda Guerra Mondiale in modo di avere una documentazione in vista di un auspicabile ripristino delle condizioni originarie. Nel percorso espositivo della mostra, per meglio comprendere le radici culturali e artistiche da cui è nata la passione di Rosi per l’arte, è stata poi realizzata una sezione dedicata all’arte della fine dell’Ottocento e degli inizi del Novecento: album, disegni, incisioni e dipinti di Giovanni Fattori e di Luigi e Francesco Gioli. Infine una piccola, ma estremamente qualificata, rappresentanza delle opere d’arte antica raccolte da Rosi con estremo gusto. Dipinti e disegni, ad oggi sconosciuti al grande pubblico, di artisti come Solimena, Cambiaso, Bernini, Pontormo e Salviati. La mostra si svolge nel Palazzo dei Priori, piazza dei Priori, 1 Volterra (Pisa), e sarà aperta fino al 9 ottobre 2011 tutti i giorni dalle 10.30 alle 17.30. è stato realizzato anche un percorso per i bambini con riproduzioni grafiche e testi ideati da Irene Taddei, che ha curato l’allestimento di tutto l’evento. L’ingresso è di 5 euro intero e 4 euro ridotto, il costo del biglietto famiglia (due adulti e due bambini sopra i 6 anni) è di 12 euro, il catalogo è edito da Bandecchi & Vivaldi di Pontedera. Info: tel. 0588.86099, sito web www.volterraesposizioni.it\r\n\r\nFonte: Ufficio Stampa Ilogo\r\n\r\n