“Alla Capitaneria di Porto e alla Guardia Costiera di Gela va il nostro plauso per la solerzia con la quale hanno raccolto la denuncia di Goletta Verde e dei cittadini e verificato la situazione alla foce del torrente Gattano dove le nostre analisi hanno riscontrato un forte inquinamento. Nonostante le rassicurazioni fornite dalla società che gestisce la depurazione nella provincia di Caltanissetta, questo sequestro conferma per l’ennesima volta l’attendibilità delle analisi di Goletta Verde e anche l’utilità di una campagna che da 26 anni è sentinella dei mari italiani. Attendiamo ora gli esiti dell’indagine ma si provveda subito a mettere in sicurezza tutta la zona oggetto dello sversamento. L’area di Gela, infatti, è già fortemente provata da un inquinamento industriale che deve essere risanato e non ha certo bisogno di ulteriori fonti inquinanti”.\r\n\r\nCosì il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani, commenta il sequestro del depuratore biologico delle acque reflue del quartiere Macchitella di Gela, amministrato dalla società Caltaqua, il soggetto gestore dell’ATO idrico di Caltanissetta.\r\n\r\n“E’ molto grave che ad essere colti con le mani nel sacco siano stati proprio i dipendenti della società privata che gestisce non solo la depurazione ma anche le acque per uso civile della provincia di Caltanissetta – ha aggiunto Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia -. Un segno evidente che affidare ai privati la gestione di beni pubblici non è sempre garanzia di efficienza. Ci appelliamo – ha concluso Fontana – all’Assessore al Territorio e Ambiente della Regione Sicilia perché assuma l’onere di risolvere la disastrosa situazione della depurazione in tutta la regione. Ricordo, infatti, che ben 90 comuni siciliani sono totalmente privi di depuratori e, come dimostra questa vicenda, anche dove ci sono la gestione è spesso fallimentare”.\r\n\r\n \r\n\r\nFonte: Ufficio stampa Legambiente