Incontriamo Barbara Baraldi, una delle nuove regine del gotico letterario, la incontraimo all’indomani dell’uscita del secondo capitolo della saga di Scarlett… ecco cosa ci siamo dette…
Qual’è il tuo approccio difronte ad una nuova storia, cosa guida la tua scrittura?
Spesso è un’immagine che improvvisamente comincia a girarmi nella testa a far scaturire una nuova storia. A volte il ritornello di una canzone. Oppure una domanda, e nel tentativo rispondere ci costruisco intorno una storia. Il bello è che, alla fine, il più delle volte mi trovo in pugno nuove domande, mai le risposte.
È vero che collezioni bambole gotiche e che costruisci amuleti? Quando nasce questa tua passione?
La mia passione per le bambole risale alla mia infanzia, a quando trascorrevo il pomeriggio da mia nonna ed ero costretta a fare il sonnellino pomeridiano. Sul letto era appoggiata una bambola antica, di porcellana, con piccoli denti e lunghi capelli che sembravano veri. Ogni volta mia nonna la spostava per farmi posto, e la posizionava sulla sedia a dondolo di fronte a me. Ero assolutamente terrorizzata! Ovviamente, non dormivo neanche un minuto. Per esorcizzare quella paura ho iniziato a collezionarle. Amo realizzare gioielli artigianali seguendo le fasi della luna. Utilizzo pietre, sassi, pezzi di specchi, antichi bottoni e tutto ciò che mi capita per le mani.
Qual è la cosa che più ti affascina quando incontri una persona nuova?
La storia che potrebbe raccontare.
Cos’è l’ombra per te?
Un territorio da esplorare.
Come è stata accolta Scarlett dai tuoi lettori?
Molto bene. Anche dai lettori che mi seguono da più tempo. C’è una continuità di fondo tra i miei romanzi precedenti e la saga di Scarlett. Credo dipenda dal fatto che, nonostante sia un romanzo per ragazzi, non ho applicato nessuna “censura preventiva” alle tematiche, né a livello di atmosfera o di tensione. E poi penso che il bello di una storia sia che può parlare a ognuno in modo diverso, senza limiti di età, sesso o ambiente sociale.
A cosa stai lavorando?
A ben due progetti, che sto portando avanti contemporaneamente. Ho quasi terminato un libro dedicato ai misteri irrisolti di Bologna: dalle sepolture «anomale» dell’epoca imperiale romana scoperte durante gli scavi per l’alta velocità, ai più recenti casi di cronaca nera ancora irrisolti, passando per i sospetti di stregoneria sulla dinastia dei Bentivoglio, la torre templare che camminò per strada una notte di cinquecento anni fa, i segreti dei corridoi sotterranei. L’altro progetto è la mia prima graphic novel, «Bloodymilla», disegnata da Elena Cesana e Roberta Ingranata, due artiste dal talento straordinario con le quali mi sento davvero in sintonia: riescono a rendere sulla carta le immagini che vivono nella mia mente. L’uscita è prevista per Lucca comics, e sono già emozionatissima!
Intervista di: Elena Torre